ivan cattaneo intervista
in

Ivan Cattaneo: “Festeggiamo insieme 40 anni di Polisex”

Ivan Cattaneo festeggia 40 anni di Polisex: il singolo estratto dal primo album “Urlo” che divenne un inno della Milano anni ottanta

Ivan Cattaneo festeggia 40 anni di Polisex: il singolo estratto dal primo album “Urlo” che divenne un inno della Milano anni ottanta

album-art

Ivan Cattaneo: “Festeggiamo insieme 40 anni di Polisex”

 

Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Anna Patti a Ivan Cattaneo, in onda dal lunedì al venerdì dalle ore 11.00 (21 luglio 2021 – 9 luglio 2021).

1_ Festeggiamo con te un grande evento: il quarantesimo anniversario di Polisex. Hai realizzato un intero album con diverse versioni del singolo.

41 anni fa, se contiamo anche quest’anno di pandemia, in Giambellino (Milano) nasceva Polisex. È un esercizio di stile, lo chiamerei. È una cosa nuovissima. Cinque anni fa la Soter – la mia casa discografica – aveva realizzato un disco tributo con svariati pezzi di Ivan Cattaneo cantautore.

Questa volta invece è un disco dedicato a un unico brano, interpretato da artisti differenti (Gianni Leone, Roberto Tiranti…). Ci sono anche delle mie versioni, come quella chitarra acustica e voce.

2_  Com’è nata la canzone?

È nata in Giambellino, una domenica pomeriggio in cui non sapevamo cosa fare. A casa mia venivano tutti, dai RigheIra a Patty Pravo, passando per Gianna Nannini. Quel pomeriggio c’erano: gli Incesti, fratello e sorella che facevano delle cose molto punk; il cantautore Faust’O. Stavamo suonando, avevamo le chitarre. A un certo punto mi è venuto in mente un motivetto e ho detto che ci avrei lavorato una volta andati tutti via. L’ho elaborato ed è nato Polisex, un’intuizione.

Oggi quando sento la sigla LGBTQIA per descrivere la polisemia della sessualità che non è bianca e nera – ma è una scatola di pastelli Karandash – basta unire tutte le sigle e gli acronimi e si ottiene Polisex!

3_ Nella musica eri molto avanti. Polisex è unica nel suo genere.

Anche perché incantabile, per certi versi: l’originale era composta da 21 volte la mia voce sovrapposta! Era molta carica e per questo il ritornello non sembrava abbastanza enfatico. Allora il tecnico del suono mi disse: “togliamo tutto, facciamo l’effetto contrario” ed è rimasto un ritornello scarno.

L’arrangiamento è Tony Mimms (Piccolo grande amore e tanti altri successi).

4_ Come ti è venuto in mente negli anni ’80 di realizzare , con l’album Duemila60 Italian Graffiati, un revival degli anni ’60?

Il titolo riprende “American Graffitti” e i dischi rovinati dell’epoca. Nel 1980 ero a Parigi per un concerto rock. Alla fine di quello, io e Blondie siamo andati in una discoteca molto trendy e c’erano tutti questi ragazzi vestiti anni ’60. Sono tornato in Italia e ho voluto rifare alcuni grandi successi (Nessuno mi può giudicare, Geghejè…) con i look anni ’50. In quel momento stava nascendo un programma televisivo che si chiamava Mister Fantasy con i primi videoclip. Allora abbiamo abbinato le canzoni revival.

Come dice la Caselli, il segreto del successo è aver unito un personaggio dissacrante come me con delle canzoni di cui non si ricordava più nessuno. Oggi, con i talent che riprendono la qualunque, non è più una novità. Ai tempi era una cosa nuova: delle canzoni dimenticate ma famigliari affidate a un personaggio un po’ un diavoletto. Questa mistura acqua santa e demonio è piaciuta molto.

Alcune versioni, lasciamelo dire, sono più belle le mie delle originali come per esempio:  Una Bambolina Che Fa No, No, No… (Michelle Polnaref) e Una Zebra a Pois (Mina). L’ha detto anche lei stessa che era più bella la mia interpretazione perché avevo tagliato l’intro.

La parola d’ordine dei compositori e musicisti, anche oggi, è la compattezza: bisogna essere sintetici perché la gente è troppo interferita per ascoltare canzoni lunghe. Ti deve arrivare subito, bisogna andare dritti al sodo, come la pubblicità.

5_ La copertina dell’album Duemila60 Italian Graffiati era super avanti.

Non era calcolato. Al suo interno c’ero io con un telefonino: oggetto che nel 1981 non era nemmeno nei pensieri dei suoi inventori.

Era un profumatore per ambienti Glade. Mi sarà ispirato a Star Trek, non saprei. Uguale Polisex. Non avevo in mente strettamente i gay ma la molteplicità della sessualità in generale: dovevano essere tutti felici, dal maschio etero, alla transessuale, le femministe…

Written by Redazione Lattemiele

Il miglior repertorio musicale 24 ore su 24, spaziando dagli anni ‘70 ad oggi con una scaletta attentamente studiata e selezionata.

Claves LatteMiele

Podcast Claves 21 giugno

anna patti

Podcast Anna Patti 21 giugno