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Credits: IG @marcomasini_official
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Marco Masini: «Chi sono adesso è figlio di ciò che sono stato ieri»

Marco Masini ci racconta della tournée che lo aspetta e del suo nuovo libro, “L’altalena – La mia storia”. Leggi e ascolta l’intervista!

–Marco Masini ci racconta della tournée che lo aspetta e del suo nuovo libro, “L’altalena – La mia storia”. Leggi e ascolta l’intervista!

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Marco Masini: «Chi sono adesso è figlio di ciò che sono stato ieri»

Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Francesco Bianco a Marco Masini all’interno di Wake Up: il programma mattutino di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 9.00.

1_ Il tuo nuovo libro si chiama “L’altalena – La mia storia”. È una storia molto avvincente, oltre che un’autobiografia. Potrebbe essere anche un romanzo perché c’è un po’ di tutto: il sogno, la passione, il successo, la caduta e il ritorno. È davvero un film. Se diventasse una serie tv, a chi vorresti far interpretare Marco Masini?

Ti dico la verità, ho interpretato questo mio viaggio guardandolo da fuori quindi chiunque può interpretare Marco Masini, anche il vicino di casa. È la storia di tutti. Siamo in continuo sbattimento e alla ricerca di un qualcosa che ci dia un punto di riferimento nella nostra vita perché il tempo ci condiziona tantissimo. Spesso lo vediamo come assoluto mentre invece è relativo, quindi tutto ciò che succede oggi magari domani non c’è più.

Questo fatto può andare sia a nostro favore sia a nostro sfavore. Significa che bisogna avere pazienza. Dobbiamo saperci guardare interiormente dall’esterno, attraverso un’obiettività che non sempre le emozioni – e tutto ciò che ci circonda – ci permette di avere.

2_ Nella prefazione dici che “Marco ha parlato di Masini”, cioè che l’uomo ha parlato dell’artista. Il libro dovrebbe essere letto soprattutto da persone che hanno una passione che vorrebbero trasformare in lavoro: si capisce molto che il giovane Marco aveva, appunto, questo sogno. Ricordo che, per il libro, incontrerai i fan il 21 novembre a Roma e il 24 novembre a Firenze. Scriverai altri libri?

A oggi non lo so!

3_ Il tuo pezzo “Ci vorrebbe il mare” è bellissimo, così come è bellissima l’interpretazione di Milva. Che ricordo hai di lei?

Ho un ricordo bellissimo perché io la conobbi negli anni ’90 a Sanremo. Mi ricordo che mangiavamo sempre insieme perché lei era “Ricordi” come me ed era sempre al telefono. Chiamava la figlia e diceva “Amore! Sono la mamma”. Questo momento ce l’ho impresso. Mangiava anche lei le acciughe, per la voce. Abbiamo parlato di tutto, era una grande donna: aveva ben chiara la situazione e mi ha insegnato tantissimo.

4_ Il 18 novembre esce in versione vinile anche “Live at Teatro da Pergola”: il concerto del 9 maggio 2021 al Teatro della Pergola di Firenze. Cosa devono aspettarsi i tuoi fan?

Qualcosa di inedito perché non è mai successo che io abbia fatto un concerto senza pubblico: anche quando il pubblico era poco almeno due persone c’erano! È un evento che ho voluto fotografare perché è un momento storico che abbiamo vissuto tutti noi, peraltro difficilissimo, in cui non ci siamo potuti vedere, abbracciare e stringere. Fare un concerto senza pubblico ti rende ancora più forte, perché i concerti si fanno sempre in due: se non c’è l’altra persona, devi fare tutto da solo. Fare tutto da solo, ti porta anche a vivere l’emozione del pubblico, anche se sai che magari il pubblico è  fuori e ti sta guardando in rete. In quel momento, sei tu il tuo pubblico, è complicato.

5_ Il 22 novembre partirai in tournée e il pubblico questa volta ci sarà. Ci sono già molti sold out: si parte il 22 dal Teatro Augusteo di Napoli per finire il 9 gennaio a Roma. Anche qui ti chiedo cosa devono aspettarsi i tuoi fan.

È la volta decisiva perché finalmente ci riabbracciamo senza restrizioni e mascherine, cantando insieme. Abbiamo già fatto live estivi, quindi ho riprovato le stesse sensazioni che si dovrebbero sempre provare. Mi sono divertito a raccontare una storia attraverso non un concerto cronologico ma, input che danno l’impressione del tempo trascorso dando però un certo tipo di omogeneità, parlando degli anni ’90 e di oggi. Ci saranno momenti diversi, di grande energia con “Vaffanculo” e “Bella stronza”, momenti di grande intimità con “Ci vorrebbe il mare” in versione piano, “Caro babbo” e altre canzoni di quegli anni. Sarà una sorta di ritrovo generazionale. Affronteremo un viaggio da “Cenerentola innamorata” fino a “Uomo volante”.

6_ Parlando di generazione, anche nella tua autobiografia parli a lungo del periodo di massimo successo. Hai avuto un successo pazzesco anche all’estero, poi l’inciampo anche a causa di alcune voci e di autocritica. Se però riguardi il Marco Masini all’inizio della sua carriera e quello di oggi: cosa gli diresti?

Lo lascerei andare per la sua strada perché quello che sono adesso è figlio di quello che sono stato ieri. Una virgola sola cambierebbe tutto. Sono felice di ciò che sono perché, con tutte le cose che ho vissuto, mi sono rafforzato, ho acquisito consapevolezza, ho dato ai miei muscoli un certo tipo di cervello e di intelligenza. Di conseguenza, cambiare un solo passo porterebbe a non fare un errore in un preciso momento ma a farne chissà quanti altri poi. io non dico niente ai giovani, perché devono fare il loro cammino e dal loro cammino imparare a essere grandi.

7_ Tornando a parlare della tournée, hai qualche sold out da segnalarci?

Sì e ne sono contento. Abbiamo Genova, Bergamo, Torino e Firenze sold out, mentre a Roma mancano pochissimi biglietti.

8_ Hai partecipato diverse volte a Sanremo, l’hai anche vinto, che rapporto hai con il Festival della Canzone Italiana?

Ho un rapporto bellissimo. Il mio primo direttore artistico era proprio di Sanremo, Mario Ragni, quindi per me quella città è una seconda casa. Quando sono nella costa ligure io trovo sempre un collegamento con quei momenti meravigliosi: sono sempre stati bellissimi perché li ho vissuti in età diverse. Ogni volta che vivi qualcosa in età diversa è normale che sia una cosa nuova, anche se poi è la stessa cosa.

Written by Sara Caironi

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