Mirco Mariani in concerto
Mirco Mariani in concerto. Credits: IG @extraliscio
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Mirco Mariani: «Dopo 50 anni ringrazio i miei nonni»

Mirco Mariani ci ha raccontato di “Nonni Belli”, l’ultimo singolo degli Extraliscio, un ringraziamento a tutti i nonni. Leggi l’intervista!

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Mirco Mariani: «Dopo 50 anni ringrazio i miei nonni»

Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Matteo Osso a Mirco Mariani all’interno di Ma che sera: il programma pomeridiano di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al giovedì dalle 21.00.

1_ Molte persone hanno scoperto te e gli Extraliscio a Sanremo, poi sono venuti a sentirvi live.

Sanremo è stato un incidente di percorso. Elisabetta Sgarbi, la nostra manager, ha presentato la canzone di nascosto dicendomi “falla per bene” durante la registrazione. Siamo felici, perché, in questi anni, anziché dieci serate in tutta estate ne abbiamo fatte sessanta. Siamo andati anche in Europa.

2_ È stata una bella occasione per parlare a un pubblico ampio.

È una bella occasione: il liscio in Italia è come l’orticaria (ride, ndr), ma noi siamo “extra” e lo portiamo ai giovani.

Dalle balere siamo andati a Sanremo e in molte città europee, ma abbiamo fatto di più: siamo partiti da uno scherzo ed è diventato un extra-scherzo, è bellissimo.

3_ “Nonni belli” rievoca i ricordi dei nonni, che ti facevano fare le cose di nascosto dai genitori.

Partirei dall’inizio, come si dice in Romagna. Sono felice che abbiate trasmesso questa canzone che è davvero un ringraziamento ai nonni.

Io non faccio più dischi, ma singoli. Dopo 50 anni, ne faccio uno per i nonni. È tutta la vita che suono, faccio un mestiere più bello del mondo. Ho anche lavorato con grandi musicisti, come Enrico Rava.

Ringrazio voi per avermi fatto parlare di questa canzone: è una verità interna che parla di un affetto esagerato.

All’epoca, mi sentivo un principe che veniva coccolato con niente, perché i miei nonni non avevano molto, se non amore estremo e incondizionato.

Veramente è un ringraziamento per chi ascolta e per voi, che mi avete chiamato a parlarne!

4_ Abiti ancora nella casa dei nonni.

Sono residente nella casa. È una torretta piccolissima di tre piani, con una stanza in basso che veniva utilizzata per gli animali, la seconda e la terza per i nonni con sette figli. Sono stanzette piccole, eppure ci stavano ed erano felici. Era un’altra epoca!

5_Lucio Dalla è delle tue parti.

L’ho visto al Chez Baker di Bologna, un jazz club cattivissimo che sembrava un ring.

Ricordo quando Lucio Dalla arrivava con la sua pelliccia, si metteva un tappo d’acqua sulla fronte, che non si staccava mai, e suonava il clarinetto tutta la notte. Erano gli inizi degli anni Novanta.

6_ Torniamo agli Extraliscio: come scegliete il repertorio? E il vostro legame?

La missione è essere fuori moda e cercare di sforzarsi di esserlo, perché l’Italia è un Paese bellissimo ma si sta appiattendo su certi versi.

Io, invece, voglio vivere la musica come allora: deve essere libera, senza mode e senza seguire i click come accade adesso.

Devi fare quello che più si avvicina a te e devi essere molto spettinato, perché pettinarsi è solo una moda.

Soprattutto andare nei posti belli come qua: Radio Lattemiele è bellissima, siete belli e giovani, con tutta questa luce e i colori!

7_ Nonna Beppe e nonno Guido (protagonisti del brano “Nonni Belli”, ndr) ballavano?

No, loro non ballavano.

Nonno lo chiamavano “Passione”: aveva un orto grande come un campo sportivo che considerava il suo ufficio. Lui mi portava lì e il solo balletto che faceva era quello di piantare gli ortaggi.

Nonna, invece, si occupava delle carni e degli animali. Erano una coppia perfetta, completi.

Written by Redazione Lattemiele

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