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Orietta Berti: “La musica non è mai fuori moda”

Orietta Berti ci ha raccontato di chi l’ha spinta a partecipare a Sanremo e del suo rapporto con la moda. Leggi e ascolta l’intervista!

Orietta Berti ci ha raccontato di chi l’ha spinta a partecipare a Sanremo e del suo rapporto con la moda. Leggi e ascolta l’intervista!

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Orietta Berti: “La musica non è mai fuori moda”

 

Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Anna Patti e Carlo Mondonico a Orietta Berti, Big in gara alla 71esima edizione del Festival di Sanremo, all’interno di Spoiler: il programma giornaliero di Radio LatteMiele in onda dalle 10.30 alle 12.00.

1_ Torni a Sanremo dopo 29 anni di assenza. Questo è il tuo dodicesimo Festival. Come mai hai aspettato così tanto?

Avevo deciso così. In questi anni ho partecipato al Festival in veste di opinionista. Ho anche condotto Sanremo Giovani assieme a Fabio Fazio (1998) e Sanremo Notte con Teocoli (1999). Non ho partecipato alla gara perché mi faceva un po’ paura. Non sarei venuta neanche quest’anno. È stato il mio manager Pasquale Mammolo a farmi il trabocchetto.

2_ In che senso?

Mentre io, lui e mio marito eravamo malati di Covid, Mammolo ha deciso di inviare sei canzoni del mio nuovo cofanetto celebrativo dei 55 anni di carriera alla commissione di Sanremo. Dopo tre giorni ho ricevuto una chiamata da Amadeus che aveva scelto il brano Quando ti sei innamorato. 

Gli ho subito detto: “Hai scelto il più difficile da cantare… Lo canti tu!”

3_ Con il tuo brano ci riporti alla musica delle origini, alla canzone italiana che abbiamo sempre amato.

Il bel canto sono le nostre origini, non dobbiamo dimenticarlo. La musica non è mai fuori moda. Ogni epoca ha le sue melodie è vero ma, se ascolti una canzone napoletana dei primi dell’ottocento rimane comunque attualissima. Come ‘Na sera ‘e maggio: come puoi dire che è vecchia?

4_ A proposito di moda, quest’anno ci stupisci. Hai scelto gli stessi stilisti che piacciono ad Achille Lauro.

Nicolò Cerioni è lo stylist che mi ha seguito. Il brand che porterò sul palco è GCDS (God Can’t Destroy Streetwear), un brand italiano molto attuale e giovane, fondato da Giuliano e Giordano Calza.

Su consiglio di Nicolò ho scelto alcuni abiti che possono sembrare strani su di lui ma, su di me sono eleganti e adatti al palcoscenico.

Abbiamo dovuto cambiare i tessuti perché devo arrivare all’Ariston tre ore prima, truccata e vestita. Mi sarei spiegazzata tutta come un organetto! Abbiamo quindi optato per delle paillettes, del raso doppio e del piqué. Tutte stoffe pesanti che non si stropicciano.

4_ E pensare che per colpa di quegli abiti stavi per essere arrestata!

È stata colpa mia. Domenica sera alle 22.15 sono partita dall’albergo (Grand Hotel del Mare Resort & Spa di Bordighera) e sono arrivata in centro a Sanremo per le 22.30. Lì c’erano tre pattuglie della polizia che mi hanno subito fermata.

Mi hanno chiesto dove fossi diretta e ho risposto che dovevo ritirare i miei abiti all’Hotel Globo perché erano appena arrivati da Milano. Dato che la stanza era piccola e i vestiti molto ingombranti, gli stilisti mi avevano chiesto di passare a prenderli.

Si sono quindi offerti di scortarmi e una volta arrivati sul luogo dell’appuntamento, mi hanno ringraziato per la sincerità. Non è vero che non mi avevano riconosciuta: lo avevano capito dal ciuffo, come mi hanno detto in seguito (ride ndr)!

5_ Subito dopo Sanremo uscirà il tuo nuovo album.

Sì, prima però verrà pubblicato il 45 giri con le due canzoni di Sanremo: “Quando ti sei innamorato” e “Io che amo solo te” con Le Deva. Poi, uscirà anche un video realizzato dalla sugarkaneproductions. 

Segue un cd di inediti che anticiperà la pubblicazione del confanetto di 6 dischi, celebrativo dei 55 anni di carriera intitolato “La mia vita è un film”.

6_ Hai scritto anche un libro su consiglio della tua amica Iva Zanicchi.

Tra bandiera rosse e acque santiere. L’ho realizzato durante il primo lockdown tramite questi mezzi moderni: videoriunioni settimanali con i miei collaboratori.

Il libro parla di valori, solidarietà e di un’Italia che non c’è più. Con la modernità siamo diventati tutti più egoisti. Era meglio ai tempi, quando c’erano meno soldi, meno divertimenti ma più umanità.

Written by Redazione Lattemiele

Il miglior repertorio musicale 24 ore su 24, spaziando dagli anni ‘70 ad oggi con una scaletta attentamente studiata e selezionata.

Francesco Bianco

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