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Credits: Instagram @sicklukex2 @siermond
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Sick Luke: “Il mio disco? Un dream team di artisti e beat sperimentali”

Sick Luke ha raccontato il suo nuovo album “X2” e le collaborazioni presenti all’interno del progetto. Leggi e ascolta l’intervista!

Sick Luke ha raccontato il suo nuovo album “X2” e le collaborazioni presenti all’interno del progetto. Leggi e ascolta l’intervista!

 

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Sick Luke: “Il mio disco? Un dream team di artisti e beat sperimentali”

Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Diego Belfiore a Sick Luke all’interno di Giovane Fuoriclasse: il programma serale di Radio LatteMiele in onda ogni giovedì dalle 21.00.

1_Come stai?

Sto ancora vivendo l’euforia dell’uscita del mio ultimo disco “X2”, pubblicato circa un mesetto fa (7 gennaio 2022).

2_Il tuo nuovo progetto discografico è come te lo aspettavi?

La visione che avevo è stata capita. Tante persone che ascoltano la mia musica, sia i “vecchi” ascoltatori sia quelli nuovi, hanno capito subito l’andatura del disco. Il mio desiderio era quello di esprimermi attraverso più possibili, non facendo solo brani trap.

3_Quando hai iniziato questo disco avevi già in mente come doveva svilupparsi?

Prima di lavorare al disco pensavo di realizzare un album seguendo il mio stile, quindi dedicato alla musica trap. Nel momento in cui ho iniziato a lavorarci ho pensato di provare a sperimentare il più possibile, collaborando anche con artisti con cui non avrei mai immaginato di lavorare.

4_Com’è stato lavorare con un altro produttore come Tha Supreme?

Anche se non ci siamo mai visti di persona, scrivere il brano non è stato così difficile perché abbiamo già collaborato in passato. È stato un continuo inviare file fra noi!

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5_Hai fatto tue tante influenze musicali.

Se faccio una cosa, non la pubblico fin quando non sento che è uscita perfettamente. “La strega del frutteto” si sente che appartiene a un mondo diverso dal mio, però allo stesso tempo, ne è affine. È stata un po’ una sfida.

6_Mi sembra un album in cui l’immagine e la musica vanno di pari passo.

Da tempo porto avanti un preciso stile estetico e musicale che mi caratterizza. Il produttore si mostra meno rispetto al cantante: sono sempre stato attento a trovare l’equilibrio, in fatto di visibilità, tra le due figure.

7_In questo nuovo album sei il frontman, negli anni passati hai mai sofferto il fatto di stare “dietro le quinte”?

Sofferto no perché sono uno dei primi producer in Italia che si è “mostrato”. Sono sempre stato molto attivo anche sui social.

8_Avresti potuto pubblicare un disco solo fatto solo di beat.

Avrei venduto molto meno però (ride, ndr). In generale, lascio sempre molto spazio al beat, ma fare solo quello non rientra nel mio modo di essere: sono un produttore di musica rap/trap, non mi sembrava il caso di focalizzarmi solo una base strumentale.

9_Vorresti sperimentare di più come cantante?

Cantare per me è come un gioco, è un divertimento. La canzone “Libertà” in collaborazione con Duke Montana, ad esempio, è stata più una valvola di sfogo. E poi, in quanti possono vantarsi di essere sulla stessa traccia con il proprio padre?

Written by Redazione Lattemiele

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