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Credits: Instagram @attiliocusani @noemiofficial
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Noemi: “Non bisogna mai rinunciare al sogno”

Noemi ci ha raccontato la sua esperienza al Festival, il “sogno” a cui non bisogna mai rinunciare. Leggi e ascolta l’intervista!

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Noemi: “Non bisogna mai rinunciare al sogno”

 

Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Sara Ventura e Simone Rossi a Noemi, all’interno di Compagni di Merenda: il programma di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 17.00 alle 19.00.

1_ Abbiamo visto sui tuoi canali social che stanno arrivando i vinili di Glicine.

Sono una grande appassionata di vinili. Alcuni sono semplicemente autografati. Su altri 10 invece, ho scritto alcune frasi tratte dei brani contenuti nel disco “Metamorfosi”: 10 fan fortunati avranno una bella sorpresa! Ci sarà da divertirsi.

2_ Parliamo di Sanremo. Com’è stato vivere questo Festival, così diverso rispetto alle precedenti edizioni?

È stato senza dubbio diverso. Abbiamo cercato in qualche modo di limitare la lontananza con il pubblico. Sono salita sul palco con un grande cambiamento, una metamorfosi fisica, mentale e musicale. Mi sentivo investita di molte responsabilità per quanto riguardava il mio progetto.

Sono contenta che però ci siano stati questi 5 giorni di Festival. Secondo me le persone, al di là delle polemiche, avevano bisogno di un po’ di sogno e della possibilità di pensare ad altro perché la situazione è veramente tosta. A livello economico le ripercussioni del Covid-19 sono state importanti. Non bisogna mai rinunciare al sogno. Ringrazio Fiorello e Amadeus che si sono battuti per questo.

Noemi: “Non bisogna mai rinunciare al sogno”

3_ La tua metamorfosi ha interessato sia il tuo mondo interiore sia quello esteriore. Quale cambiamento c’è stato per primo?

Per prima cosa, avevo la voglia – come persona – di rimettermi a fuoco. Avevo la testa appesantita dei pensieri e non riuscivo più a sentire la mia voce interiore (non quella delle paranoie). Una volta fatto questo, ho cercato di rimettermi in bolla anche a livello musicale: volevo esplorare il circondario, cercare nuovi spunti per raccontare la mia voce e i miei nuovi progetti. Quindi ho creato un team formato da cantautori, cantautrici e produttori del panorama underground italiano.

Glicine è una bella sintesi di questo percorso, è un classico moderno: un pezzo che ha una sua importanza ma è in contatto con la modernità. Il fraseggio è in bilico fra la classicità e la novità.

4_ C’è una collaborazione che hai nel cassetto e che ti piacerebbe molto realizzare?

Anche più di una. Sono una super fan di Tiziano Ferro, mi piacerebbe collaborare con lui!

5_ La copertina di “Metamorfosi” è sfuocata. Quale messaggio le hai affidato?

È una delle prime foto scattate per il booklet e la comunicazione in generale. Appena l’abbiamo vista, io e il mio manager, ci siamo innamorati e abbiamo subito capito che era la copertina giusta per il disco.

La metamorfosi è la diapositiva di un salto, di un cambiamento dinamico. Il fatto che questo scatto è sfocata rappresenta un momento. La foto non è stata ritoccata perché era bello far trasparire anche la “ruvidezza” del cambiamento: c’è sempre una parte di noi che fa resistenza ma poi, c’è il sorriso di quando capisci dove vuoi andare.

La copertina racconta del cambiamento, di quando capisci cosa vuoi fare per arrivare al sogno di te stessa.

Written by Redazione Lattemiele

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Sara Ventura e Simone Rossi

Compagni di merenda 18 marzo

Claves LatteMiele

Alla buon’ora 18 marzo