“No tengo dinero, – uh oh oh” è la mia bio di Instagram, soprattutto perché amo i Righeira e gli anni ‘80. Esatto, proprio quelli che non ho vissuto e che rimpiango di non aver ballato e cantato nel fiore dei miei vent’anni, in quanto classe 1996.
Ciao, mi chiamo Matilde e sono cresciuta “al pubblico” nei ristoranti e bar dei miei genitori, dove ho imparato ad amare le conversazioni accidentali, quelle da cui impari sempre qualcosa. Perché il barista non ascolta niente, ma sente tutto.
Amo i modi di dire, quelli banali, quelli sbagliati, tutti quelli che la dicono lunga su una società, su una cultura proverbiale come quella italiana. Ho abitato qualche anno all’estero per studiare arte e comunicazione, dove ho cominciato a fare radio per diletto, prima di scoprire che è una cosa molto seria. Non è facilissimo, seppur incantevole, il mestiere di fare compagnia alle persone.
È sicuramente una questione di ospitalità.
Caffettino?
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