I Sottotono ci hanno raccontato del loro disco “Originali” e di quanto al giorno d’oggi, siano tutti un po’ followers
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Sara Ventura e Simone Rossi ai Sottotono (Big Fish e Tormento) all’interno di Compagni di Merenda: il programma di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 17.00 alle 19.00.
1_ Parliamo del vostro ultimo album Originali, uscito il 4 giugno. Il titolo è un po’ provocatorio, contando il momento storico in cui tutti seguono le mode?
Tormento: Ha quel doppio senso. È un momento in cui siamo tutti un po’ followers. Molto spesso inseguiamo dei sogni che non sono i nostri, accecati dai bagliori e dagli input che ci arrivano dai social, dove sono sempre tutti in vacanza in posti meravigliosi. Ci sentiamo un po’ esclusi. Essere originali è sempre una buona chiave per sentirsi bene con se stessi.
2_ Quando vi siete ritrovati per mettere in piedi questo progetto, come vi siete visti?
Big Fish: Benissimo, in formissima, abbronzatissimi (ride, ndr). Ci siamo visti cresciuti. Il segreto è vivere la musica con divertimento. Se la vivi così, nonostante ci siano stress e aspettative da soddisfare, ti sembrerà di non lavorare mai. La cosa bella del nostro duo è che stiamo vivendo tutto come all’inizio: due ragazzi di provincia che venivano chiamati al Festivalbar e in varie trasmissioni senza sapere dove la vita li avrebbe condotti. È l’atteggiamento che ci contraddistingue.
Tormento: Più belli che mai (ride, ndr). Come dice spesso Fish, ci siamo goduti il processo. Molto spesso si è sempre alla ricerca del traguardo, dell’arrivo, e non si pensa al percorso.
3_ Il brano Mastroianni – ha anticipato il disco – vede la collaborazione di tanti personaggi che non avete chiamato voi in causa ma, si sono proposti. È vero?
Tormento: È una canzone ricca. Un paio sono nascoste, come le voci di Elisa ed Elodie, anche se ormai la notizia è trapelata. È stato un piacere per noi. All’estero capita spesso che si prestino voci così importanti per fare il background vocals. Elodie ed Elisa hanno arricchito la canzone con i loro cori. Dal punto di vista autorale invece, il ritornello è di Petrella e Calcutta. Ci ha affascinato l’idea che tirassero in mezzo Mastroianni. Noi facevamo da trade union tra gli anni ’90 a oggi. Così facendo, siamo tornati ancora indietro nel tempo. Sarebbe bello se l’Italia non dimenticasse mai i suoi miti e leggende.
4_ Originali è ricco di collaborazioni: ce n’è stata una davvero inaspettata che magari, 20 anni fa, non vi sarebbe nemmeno in mente?
Big Fish: Sono state tutte inaspettate perché molti, 20 anni fa, non erano ancora artisti. Basti pensare a Elodie e Mahmood che sono molto più giovani di noi. La cosa che ci ha fatto riflettere in positivo è stata che non abbiamo dovuto chiedere niente a nessuno. Sono stati gli artisti a chiederci, in punta di piedi, di collaborare al progetto. A partire da Tiziano Ferro, un super cantante di fama internazionale!
Lui ha voluto cantare Solo lei ha quel che voglio e poi si sono aggiunti Marra e Guè. Elodie conosceva a memoria Dimmi di sbagliato che c’è, Coez…
Tormento: La vera sorpresa è stata Mahmood che, seppur non avendo vissuto quei tempi, ha interpretato magistralmente una canzone importante e delicata come Amor de mi vida. Ha dimostrato di meritare il successo.
5_ Vi riempirà d’orgoglio avere artisti così importanti nel panorama musicale. Questo vi avrà anche spinto a far uscire l’album?
Tormento: Lo hanno arricchito in un modo che non ci aspettavamo. Volevamo qualche feat. ma che accorressero così in massa…! Si sente che ci hanno messo davvero il cuore.
6_ Oltre ai concerti-evento a Roma (3 marzo 2022) e Milano (7 marzo 2022), avete in programma qualcosa per questa estate?
Tormento: Abbiamo avuto molte richieste ma, mancando da 20 anni, essendoci ancora molti paletti, non avrebbero reso onore alla festa che vogliamo organizzare per il nostro ritorno.
6_ Il vostro disco si compone di 6 inediti e 7 hit rivisitate che hanno mantenuto lo spirito di quelle originali, adeguandosi ai giorni nostri. Non fanno rimpiangere le vecchie e allo stesso tempo, non le oscurano. Ricordano gli anni ’90 ma danno nuove prospettive ai giovani e al presente. Possono essere un’alternativa alla trap, per esempio.
Tormento: Esatto. Già quando proponi ai giovani canzoni degli anni ’90 sembra che stai parlando del 1500! Le sonorità, è vero, erano più analogiche mentre quelle del digitale di oggi, ti spettinano. Abbiamo voluto creare una versione moderna che però ne mantenesse intatto il cuore: questa è stata la parte più difficile.