Loris Fabiani diventa Lunanzio
Foto di Loris Fabiani diventa Lunanzio Credits: IG @loris_fabiani
in ,

Loris Fabiani (Lunanzio): «I veri comici non indossano maschere»

Loris Fabiani, in arte Lunanzio, ci ha parlato della sua esperienza a “LOL Talent Show” e a “LOL4”. Leggi e ascolta l’intervista al comico!

Loris Fabiani, in arte Lunanzio, ci ha parlato della sua esperienza a “LOL Talent Show” e a “LOL4”. Leggi e ascolta l’intervista al comico!

album-art

Loris Fabiani (Lunanzio): «I veri comici non indossano maschere»

Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Sara Ventura ed Edoardo De Simone a Loris “Lunanzio” Fabiani all’interno di Spoiler: il programma mattutino di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 11.00.

1_ Come è andata a “LOL4” e a “LOL Talent Show”?

È stata dura. La parte più difficile è stata incontrare le menti alte della comicità italiana di oggi. C’era un signor cast. L’esperimento è stato mettere me, debuttante, tra loro. È stata una bella nottata.

“LOL” è gestito tutto in segreto. Le prime chiamate da Endemol di scouting arrivarono mentre mi esibivo a Milano. Mi dissero che dovevo fare un provino per un programma, ma non per quale.

Si inizia pian piano e poi va tutto veloce. È stato magico per Mago Forest, sexy per Katia Follesa e geniale per Elio. Tra l’altro, Katia è innamorata di Lunazio!

2_ Quando è nato Lunanzio?

Nel 2006 per uno spettacolo teatrale non comico, ma non è mai “nato”. Nessuno ricorda la propria nascita: dalla nostra percezione non siamo mai “venuti al mondo”.

Lunanzio ha incontrato Loris ed è stato portato nel cabaret.

3_ È una scelta controversa portarlo sul palco.

Per i tempi che ci sono, sì. I personaggi sono veramente pochi ora.

Da piccolo vedevo tanti costumi, occhiali, camicie strane, cappelli.

Il punto di vista dei tempi è cambiato. È il singolo che si deve prendere la responsabilità di raccontare la realtà dal proprio punto di vista. Io non lo so fare, quindi do un contesto e un linguaggio.

Alcuni ci stanno entrando. Propongo un mondo e un contesto “barocco”, che è un aggettivo madre, e “padel” perché se ne sentono i colpi (ride, ndr).

4_ Dietro le tue battute c’è un pensiero ben costruito.

È quello che sto cercando di fare nel mio piccolo. Il testo lo scrivo col bisturi, voi vedere il risultato finale.

Io arrivo da teatro. La teatralità è l’arma che ho provato a lanciare. Se ne vedono le caratteristiche in Lunanzio e nel suo linguaggio.

Lunanzio: l’esperienza a “LOL”

5_ Il passaggio dal teatro al comico?

È stata come la voglia di seguire l’ondata che sta prendendo il teatro. Stanno arrivando i comici, lo vedo anche da Instagram. Mi piace questa cosa che riempiono i teatri.

Se riesci a usarlo in modo intelligente incontri le persone togliendo i filtri, perché il comico è senza maschere. Parla direttamente al pubblico anche del macellaio di famiglia.

6_ Quali attori ti hanno influenzato?

Alessandro Bergonzoni. L’ho incontrato e mi piace molto. Mi ha ispirato.

Con Lunanzio mi sono ritrovato ne “L’armata Brancaleone”. Ho inventato il personaggio senza vedere il film, ma nessuno inventa nulla. Si vede che è tutto finto e a me piace.

7_ Che difficoltà hai trovato in “LOL”?

Il mio linguaggio è nuovissimo e si è confrontato con quello delle persone di cui riconosciamo il passato e che ammiriamo.

Di me non sapevano molto, ma comunque ci parliamo ancora, anche se non quotidianamente e senza un gruppo Whatsapp.

8_ Ti è già capitato di avere richieste per strada? Cosa farai ora?

Non è ancora successo l’effetto jukebox o “giullare di corte”. Le tiro fuori pian pianino, come con voi.

Immaginatemi nel salotto che sto architettando per incontrare le persone “dal viso”. Il teatro è il mio luogo principe e sto cercando di arrivare lì.

Written by Redazione Lattemiele

Il miglior repertorio musicale 24 ore su 24, spaziando dagli anni ‘70 ad oggi con una scaletta attentamente studiata e selezionata.

Katia Follesa e Angelo Pisani seduti su un divano

Katia Follesa e Angelo Pisani: «Andiamo “Controcorrente” per una buona causa»

Teseghella davanti a una stazione

Teseghella: «Per stare “Benone” si passa da “Hollywood”»