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Nashley: “Quello che conta è essere sinceri con sé stessi”

Nashley ha raccontato del suo nuovo progetto “Iside” e di quanto è importante essere sempre sé stessi. Leggi e ascolta l’intervista!

Nashley ha raccontato del suo nuovo progetto “Iside” e di quanto è importante essere sempre sé stessi. Leggi e ascolta l’intervista!

 

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Nashley: “Quello che conta è essere sinceri con sé stessi”

Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Diego Belfiore a Nashley all’interno di Giovane Fuoriclasse: il programma serale di Radio LatteMiele in onda ogni giovedì dalle 21.00.

1_Il tuo EP, uscito il 15 ottobre 2021, si intitola “Iside”. Come mai hai scelto questo nome?

Non si può svelare ancora troppo. Ha due tracce e si chiama “Iside – Capitolo Primo”. Questo presuppone l’uscita di una seconda parte. È un percorso che si concluderà con l’album finale.

Ci sarà un numero indefinito di episodi che daranno vita a una storia: “Iside”, la dea egizia dell’amore, è il primo; il prossimo invece sarà incentrato su di un altro argomento con canzoni diverse. Dopodiché, non dico quando, si arriverà al disco completo.

2_”Catene” è un brano diverso rispetto a “Rosa”, in cui eri quasi un cantautore.

Nel singolo Rosa ho lavorato insieme a Mameli che fa parte della scena cantautorale, indie/pop italiana, ricevendo molte influenze da parte sua. In Catene invece, ho collaborato con Movimento, un ragazzo di Vicenza. Siamo rimasti nella mia comfort zone ma abbiamo dato quel “movimento” in più che ci voleva, un po’ di velocità e ballo.

3_”Rosa” e “Catene” sono due singoli molto diversi, come mai questa scelta?

A un certo punto mi sono reso conto che fare trap/rap mi piaceva ma non mi faceva essere totalmente sincero. Mi trovavo molto più a mio agio nel comporre pezzi su me stesso, in cui la gente si potesse ritrovare.

4_I social contribuiscono al successo di un artista. Come vivi questa realtà?

In realtà ho un rifiuto per i social. A me piace la musica per quello che è, però so anche che senza la comunicazione e internet è molto difficile, se non impossibile, arrivare al pubblico. Secondo me quello che conta è essere sinceri e sempre sé stessi.

5_Nel 2017 facevi parte del gruppo trap vicentino “Sugo Gang”, insieme a Mambolosco, Edo Fendy, Kerim e Nardi. Poi ti sei allontanato da loro.

In realtà non è uscito nessuno dal gruppo, semplicemente ognuno ha intrapreso la propria strada. Siamo rimasti tutti in buoni rapporti. Al tempo, il primo a fare dei piccoli numeri su YouTube sono stato io con alcuni brani. Per questo avevo chiesto a Mambolosco, all’epoca era mio vicino di casa, di fare un pezzo insieme. Piano piano mi ha aiutato a emergere. È successo tutto in maniera molto naturale.

6_L’unione fa la forza: può essere un insegnamento e un consiglio per i giovani?

Si. Lo si nota ad esempio in America, dove tutti fanno collaborazioni senza parlarsi alle spalle. Poi chiaramente se c’è un artista che non piace, si dice, ma non c’è invidia.

Written by Redazione Lattemiele

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