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Credits: IG @nesli
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Nesli: «Io sono, prima di tutto, fan di me stesso»

Nesli ci racconta l’autenticità mantenuta nel corso della sua carriera e il suo rapporto con la musica. Leggi e ascolta l’intervista!

Nesli ci racconta l’autenticità mantenuta nel corso della sua carriera e il suo rapporto con la musica. Leggi e ascolta l’intervista!

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Nesli: «Io sono, prima di tutto, fan di me stesso»

Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Andrea D’Agostino a Nesli all’interno di Arena Lattemiele: il programma pomeridiano di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 16.oo.

1_ So che sei di casa a LatteMiele.

Anche se siamo in una nuova casa (i nuovi studi, ndr) rimango lo stesso di casa. Mi fa molto piacere.

2_ È uscito da poche settimane il tuo nuovo singolo “Salvami”: per te, però, è un ritorno al rap perché hai fatto molti singoli che vi si discostavano.

Sì, in realtà me ne sono accorto dopo. Per me è la mia forma di comunicazione che, a volte, ha meno parole e a volte di più: è sempre un rap intonato. L’intenzione rimane quella. Nudo e crudo non sono mai stato capace, invidio chi ne è in grado ma a me non è mai riuscito. Non ho dato generi al mio pezzo, è sempre un modo di comunicare. Queste nuove canzoni che sto pubblicando sono prodotte da me e co-prodotte da qualcun altro, o ancora co-prodotte da me. Diciamo che faccio tanto nella produzione e scrivere su qualcosa che hai prodotto tu è differente dallo scrivere su musica di altri. Mi è venuto così.

3_ Io ho sempre pensato che tu sia uno che, in un certo senso, non ha mai voluto “vendersi”.

Hai detto una cosa molto giusta. Forse avrei dovuto farlo con il senno di poi. Ma non sono mai stato bravo.

4_ Hai sempre mantenuto una autenticità che è molto rara nella musica.

Sì, ci ho provato poi non so se ci sono riuscito. Ma il tentativo era quello.

Nesli: «Io sono, prima di tutto, fan di me stesso»

5_ È molto rara è vedere artisti che ascoltano la propria canzone in cuffia.

Ti dirò, io sono super fan di Nesli. Il rapporto con la musica per me è cambiato tanto nel tempo, è un amore-odio. Non ascolto musica, l’ho fatto e ne ho ascoltata tanta perché è stata la mia compagna da quando ero ragazzino. Poi c’è stato un momento in cui si è rotto qualcosa dentro di me e ascoltare la musica mi faceva provare emozioni che non volevo esplorare. Mi faceva ricordare cose che non volevo ricordare, quindi ho piano piano smesso di ascoltarla ma amo farlo e ascoltare la musica che ho fatto. Non so se sia un bene o un male, probabilmente un male. Il mio approccio alla musica non ha le influenze del momento, non sono “come” ma sono Nesli.

O ti piaccio o ti faccio schifo, non c’è mai un lubrificante per far sì che il beat e il produttore del momento possano in qualche modo fartela piacere un po’ di più. Ad esempio, i singoli con cui le radio ci bombardano, partono che li odi e finiscono per farsi amare, quindi ci sono cose che nascono brutte e che poi piacciono. Io, quindi, non avendo l’influenza del momento, quando faccio musica rimane sempre la mia. O la va o la spacca.

6_ È un racconto sempre tuo, nel senso che utilizzi la musica come se fosse un diario. Poi sicuramente qualcuno ci si riconosce dentro, però è un racconto che fa parte di te oltre che di altri.

Sì, infatti è assolutamente un mio limite.

7_ Dici che non tutti magari ci si riconoscono?

Più che altro perché qualcuno del mio passato direbbe che faccio un uso privato di una cosa pubblica. Anche per esempio i social, mi rimproveravano perché mi dicevano che anche quello era lavoro, mentre io pubblicavo cose private. La musica non può veicolare sempre e comunque la mia verità, mi dicevano di farmi furbo: non ho avuto insegnanti di furbizia e non ho potuto apprendere.

8_ Non fa parte di te.

No, io scrivo ciò che provo in quel momento.

9_ Quest’anno hai pubblicato tanti singoli. Significa che ti stai preparando a un nuovo album?

In realtà no, per due motivi: il primo è perché sono terrorizzato di pubblicare un album oggi, in questo momento storico perché innanzitutto non ti stampano l’album fisico o, se lo stampano, lo fanno in numeri ridotti. Già lì ti tagli fuori dalle possibilità di entrare in classifica. Quest’ultima è data dallo streaming e i numeri per fare bei risultati in FIMI, con lo streaming, sono numeri da pornografia. Milioni di ascolti in una settimana e, per me che non ascolto mai la musica, è follia.

Quindi, se non sei in quel range di masturbatori del suono, non esisti anche se esisti. Sei come la foto di Martin McFly, che scompare. Io non faccio un milione e mezzo di masturbatori del suono, non ho un pubblico così pervertito: è una metafora con un’allusione chiaramente sessuale. La mia musica si ascolta in un altro modo. I dischi non li fanno e non fanno classifica: la classifica la fa lo streaming ma non ho quei numeri lì. È come dire che è il mio compleanno e poi non viene nessuno, semplicemente non faccio la festa.

11_ Te la godi pian piano.

Pubblicherò l’album di 20 canzoni un pezzo alla volta perché così incontro il gusto di tutti. A chi non piace quella di adesso, magari gli piacerà quella che uscirà tra un mese.

Written by Redazione Lattemiele

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