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Davide Shorty: “Regina è un messaggio di uguaglianza e femminismo”

Davide Shorty ci ha raccontato chi è la “Regina” che canterà sul palco del Festival di Sanremo. Leggi e ascolta l’intervista!

Davide Shorty ci ha raccontato chi è la “Regina” che canterà sul palco del Festival di Sanremo. Leggi e ascolta l’intervista!

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Davide Shorty: “Regina è un messaggio di uguaglianza e femminismo”

 

Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Gilda Balducci e Max Occhiato alla Nuova Proposta di Sanremo 2021 Davide Shorty all’interno de I Due delle 2: il programma di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 14.00 alle 16.00.

1_ Davide, porterai le tue origini siciliane sul palco? Le tue canzoni hanno molte contaminazioni che vanno dal rap, al soul, al funk e alla tradizione cantautorale italiana. C’è un mix and match nel tuo repertorio musicale.

Io sono siciliano, nato e cresciuto a Palermo. Sicuramente si sente dall’accento. Essendo un rapper, le doppie e le vocali aperte si fanno sentire.

Da undici anni a questa parte vivo a Londra, dove ho avuto modo di coltivare la passione per questi generi. Fin da piccolo ho iniziato a cimentarmi con il rap. Ero ossessionato dalle parole, dalle rime, dagli incastri. Realizzando anche le mie stesse basi, visto che nessuno me le produceva, campionavo proprio quei generi. Questo mi ha dato modo di mescolare il rap al cantato, trovando così un suono che fosse solo mio.

2_ Qual è un genere che non hai ancora sperimentato e che ti piacerebbe portare su di un palco?

Ho già sperimentato un po’ questo genere ma non in progetto vero e proprio. Mi piacerebbe fare un disco reggae-dupstep alla Mad Professor (discografico inglese, figura di spicco tra i musicisti Dub della seconda generazione).

3_ Chi è la “Regina” di questo tuo singolo sanremese?

La “Regina” è la mia ex compagna Celine che è ora è diventata un’amica, una talentuosissima attrice. Le ho dedicato questa canzone due anni e mezzo fa. Quando ho deciso di far uscire il brano, le ho chiesto se le andasse di rappresentare questo personaggio (un personaggio vero) nel videoclip. È un simbolo di donna forte.

Credo che sia fondamentale per un uomo celebrare ogni giorno la donna, specie con i tempi che corrono. Durante la pandemia la violenza sulle donne si è moltiplicata. Ogni uomo dovrebbe farsi portatore di questi valori, questo messaggio di uguaglianza. Dovrebbero tutti essere femministi e lottare contro certi pensieri.

4_ Come mai hai scelto di presentare all’Ariston proprio questa canzone?

Alla fine della session di questa canzone – io e i ragazzi con cui l’ho scritta – non riuscivamo a smettere di ascoltarla. Aveva qualcosa di speciale. Me la sono quindi immaginata con l’orchestra e ho chiesto: “che ne dite di portarla a Sanremo?”. Abbiamo deciso di lavorare in modo da far avverare questa mia visione.

All’inizio ci sono stati degli attriti: c’è chi pensava che non sarebbe mai stata scelta a Sanremo. E invece! Sono felice di essermi interstardito.

5_ Parlaci dei Funk Shui Project.

Sono un collettivo hip pop torinese, due fratelli. Ci siamo conosciuti quando è uscito il loro primo disco in collaborazione con Willie Peyote. Gli ho scritto e abbiamo fatto una session assieme e poi abbiamo rimandato a fine percorso – stavo entrando a far parte del cast di X Factor – un progetto assieme.

A febbraio del 2016 abbiamo girato il video “In the loft”, un format che caricavano su Youtube. Quella sera la chimica era così alta che qualcuno ha detto: “Davide Shorty è proprio un Funk Shui”. Così è nato il disco insieme.

6_ Con loro hai realizzato due album: “Terapia di gruppo” (2018) e “La soluzione reboot” (2020). Qual è il valore aggiunto di questo gruppo?

Essendo un solista, avere a che fare con una realtà di gruppo, mi ha insegnato a tenere a bada l’ego. Ho imparato a lasciarmi guidare dall’energia comune. Una cosa bellissima è la sinergia che si va a creare.

Durante il primo album stavamo attraversando un periodo molto complesso dal punto di vista personale. Eravamo tutti bisognosi di terapia (ecco il perché del titolo). Ci siamo tirati su di morale a vicenda.

7_ Hai appena vinto il Premio Lunezia. Loredana D’Anghera che presiede il comitato d’ascoltato ha definito la tua canzone: “Ricca di sfumature d’oltreoceano, dai sapori inaspettati, apparentemente senza controllo”. Come ti sei sentito quando hai vinto questo premio? Ti ha dato la carica per Sanremo?

Lusingato. È una notizia meravigliosa che ho accolto con gioia. Ringrazio per le bellissime parole. Essere riconosciuto per la scrittura di un testo, da persona dislessica che sono e grande appassionato di parole, ha un valore immenso. Rincorrere le parole è sempre stato il gioco più bello per me.

Il premio è legato tra l’altro a uno dei miei idoli: Fabrizio de Andrè. Spero mi porti fortuna e possa essere di buono auspicio per scrivere tanti altri testi.

8_ Tornando alla tua esperienza a X Factor, ti sei fatto un amico con la “A” maiuscola: Elio. Ti ha dato qualche consiglio per questo Sanremo?

Mi ha detto di divertirmi. Mi ha raccontato un episodio di Gianni Morandi in cui Gianni Boncompagni gli suggerì di inciampare sul palco per far si che “si ricordino di te” (ride, ndr). Elio mi ha consigliato di fare sostanzialmente quello che voglio.

Cercherò di dare il massimo. Il mio obiettivo sarà godermi il privilegio di poter portare un po’ di gioia nelle case degli italiani in un momento in cui, i teatri sono fermi e gli artisti come me non possono salire su un palco.

Biografia: Davide Shorty

Davide Shorty è un cantautore, rapper e producer di Palermo capace di far convivere la sua inconfondibile voce soul con sonorità innovative e melodie contaminate da jazz e rap. Nel 2016, dopo essersi posizionato 3° alla nona edizione del talent show X Factor (Dicembre 2015), il cantante siciliano firma per Macro Beats, una delle più importanti etichette indipendenti italiane che pubblica il suo primo album ufficiale “Straniero”, lavoro che lo porta ad esibirsi sui palchi di tutta Italia parallelamente alle prestigiose collaborazioni con artisti del calibro di Robert Glasper, Jordan Rakei e Mr Jukes (Bombay Bicycle Club), Funk Shui Project, Roy Paci, Elio e Daniele Silvestri.

Written by Redazione Lattemiele

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