francesco sarcina intervista nel mezzo
Credits: Instagram @frasarcina
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Francesco Sarcina: “Uscito il libro, mia madre ha smesso di parlarmi”

Francesco Sarcina ci ha raccontato che, dopo l’uscita del libro, la madre ha smesso di parlargli. Leggi e ascolta l’intervista!

Francesco Sarcina ci ha raccontato che, dopo l’uscita del libro, la madre ha smesso di parlargli. Leggi e ascolta l’intervista!

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Francesco Sarcina: “Uscito il libro, mia madre ha smesso di parlarmi”

 

Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Anna Patti e Carlo Mondonico a Francesco Sarcina (Le Vibrazioni), all’interno di Spoiler: il programma giornaliero di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.30.

1_ Ci hai stupito ancora una volta. Ci hai mandato delle “vibrazioni” pazzesche. Parliamo del tuo nuovo libro “Nel mezzo” che racconta non solo di te ma anche della tua famiglia, ricca di “personaggi particolari”.

Ognuno ha nella propria famiglia dei “personaggi” solo che non vengono raccontati. Si occultano. Tanto è vero che adesso la mia famiglia non mi parla più. Chi se ne frega!

2_ È un libro coraggioso. Se tu avessi raccontati solo di te, probabilmente ci saremmo persi un pezzo importante della tua storia – del Francesco Sarcina “uomo” – che è anche quella della tua famiglia.

Io racconto e accuso me stesso. Nessuno nasce da solo e nessuno di noi, alla fine, per le cavolate che fa nella propria vita è unicamente colpevole. È il vissuto a condizionare il percorso di ciascuno di noi. La vita di ogni essere vivente è “condita” da una serie di avvenimenti che accadono e si uniscono alla personalità dell’individuo. Ci ritroviamo a dover sopravvivere in un determinato contesto. La vita alla fine è un romanzo.

3_ Parlaci della nuova versione di “Dedicato a te – Acqua Version”, uscita lo scorso 2 dicembre 2020.

Questa versione ti fa capire che è proprio una bella canzone: comunque la giri, sta in piedi. È incredibile!

4_ È stato il primo vostro grande successo. Tu ci hai sempre creduto, come hai scritto nel tuo libro. Vivevi in periferia e suonavi nelle cantine ma tu non hai mai smesso di pensare che ce l’avresti fatta e questo, ti ha portato dove sei oggi.

Non ho mai smesso di crederci. Avere un sogno, nonostante la periferia e le problematiche di zona e di un’epoca intera, mi ha sempre tenuto a galla in questa melma di difficoltà. È un messaggio molto importante anche per i giovani di oggi. Non ho scritto un libro per dire “guarda cos’ho fatto io, fai come me” ma per spronare a perseguire i propri obbiettivi.

5_ Infatti, a un certo punto nel tuo libro scrivi: “Non ho mai avuto un piano B”.

Esatto. Se fosse andato male, chissà dove sarei ora (ride ndr)!

6_ Magari dentro di te sapevi che non sarebbe andata male. A volte, non avere un’alternativa è anche importante da questo punto di vista.

È la fame. Oggi abbiamo tanti mezzi per fare musica. È più facile. All’epoca, o sapevi suonare uno strumento e spaccavi oppure, non emergevi affatto.

7_ Carlo Mondonico: la prima che ci siamo incontrati era notte fonda in un locale. Dalla saracinesca mezza abbassata sei entrato tu e tutti siamo rimasti di stucco: avevamo capito di avere di fronte una rockstar. Ce l’avevi dentro, insomma.

Adesso dirò una cosa divertente ma anche un po’ spocchiosa. Prima ancora di diventare famoso, quando la gente mi guardava, pensavo: “Io sono famoso, siete voi che non lo sapete” (ride, ndr).

8_ Prima dicevi che forse un po’ ti sei pentito di aver scritto questo libro. Quali sono state le reazioni delle persone vicine a te?

Mia madre è arrabbiatissima, non mi risponde più al telefono. L’omertà è una cosa tipica di noi del sud: i panni sporchi si lavano in famiglia. C’è da dire che ha ragione. Io, prima di questo libro, non ho mai pensato di raccontare i “cavoli miei”. Anzi, ne sono sempre stato geloso.

In qualche modo, farò pace con la mamma che è la persona più importante della mia famiglia. Penso comunque che si debbano dire le cose chiaramente soprattutto ai figli che hanno una responsabilità di cui non ci si rende subito conto.

Quando si viene colpiti gratuitamente da gente che ti giudica liberamente, è sempre meglio che la verità esca dalla bocca del diretto interessato. Chi giudica è debole. Io mi sono fatto la mia vita senza rompere a nessuno!

9_ Tutti si aspettavano di leggere un libro sulla fine della relazione con tua moglie, e invece! C’è un passaggio nel libro dov’è chiaro e si percepisce che ti sei sempre accollato il peso di tutto: la partenza di tua madre quando eri ragazzino, la gestione della casa, la malattia di tuo padre, i tuoi due figli, tutte le donne che hai avuto, la band. Sembra quasi una missione!

Sono cose che accadono, non puoi premeditarle. Sono una persona che ha sempre fatto di necessità, virtù. Se c’era un problema, mi attivavo per risolverlo. Sfruttavo l’energia negativa e la trasformavo in positiva.

Non è da tutti saper reagire così agli ostacoli della vita. Questa mia “missione” non è ancora finita, anche se molte questioni per me sono del tutto risolte.

10_ A Sanremo 2020 cantavi “Dov’è” (la felicità). L’hai trovata?

Ho quantomeno capito che non è qualcosa da cercare, rincorrere e comprare in un negozio. La felicità è qualcosa che trovi accanto a te nelle piccole cose. Abbiamo tutto e non sorridiamo mai. Questo ti fa capire che bisogna imparare a godere di ciò che si ha.

Biografia: Francesco Sarcina

Francesco Sarcina (Milano, 30 ottobre 1976) è un cantautore, chitarrista e frontman del gruppo musicale pop rock Le Vibrazioni. Inizia la sua formazione musicale suonando la chitarra in varie band e cover-band del milanese. Nel 1993 conosce Alessandro Deidda, batterista, col quale, nel 1999, darà vita al progetto Le Vibrazioni. I due, insieme a Stefano Verderi (chitarrista e tastierista) e Marco Castellani (bassista), formano il gruppo che dopo alcuni anni di anonimato fa breccia con il singolo Dedicato a te nel 2003.

Sarcina è autore di testi e musica della quasi totalità delle canzoni del gruppo.

Written by Redazione Lattemiele

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