Biagio Antonacci con occhiali da sole
Foto di Biagio Antonacci con occhiali da sole Credits: IG @biagioantonacci
in ,

Biagio Antonacci: «”A cena con gli dei” conforta l’uomo solo»

Biagio Antonacci ci ha parlato degli ultimi singoli “A cena con gli dei” e “Anita” e del rapporto con i figli. Leggi e ascolta l’intervista!

Biagio Antonacci ci ha parlato degli ultimi singoli “A cena con gli dei” e “Anita” e del rapporto con i figli. Leggi e ascolta l’intervista!

album-art

Biagio Antonacci: «”A cena con gli dei” conforta l’uomo solo»

Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Andrea D’Agostino Anna Patti a Biagio Antonacci all’interno di Arena Lattemiele: il programma pomeridiano di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 14.00.

1_ La tua ultima canzone è “A cena con gli dei”, ma chi sono?

Non sono gli Dei, ma chi paga il conto (ride, ndr). Gli Dei sono le anime che ci fanno stare bene e in ordine, quelle che ci ispirano e a cui ci riferiamo quando ne abbiamo bisogno.

Sono la nostra famiglia, gli amici, l’universo, i punti di domanda che l’uomo ha cercato di far diventare certezze attraverso le religioni.

La cosa più potente del video è uomo che guarda la tv e si sente impotente. Muove la testa, ma non il corpo. È sapere che è da solo e che non può fare molto, contro i grandi avvenimenti.

2_ “Se ascolto musica celebre, io non mi sento mai solo”. È vero?

Quando un’anima è sola cerca un conforto nel passato.

Mi succede quando sento musica celebre che ha una storia che riporta indietro nel tempo, come quando andavo in colonia. Sentivo sempre canzoni che mi intristivano, come “Azzurro” di  Adriano Celentano. Quando le sento oggi mi sento meno solo di allora.

3_ Come mai hai scelto di raccontare in un brano Anita Garibaldi?

Quando studiavo Garibaldi lo odiavo, perché ce lo inculcavano in testa e se non sapevi il nome delle 3 mogli ti davano un brutto voto (ride, ndr).

Anita è sempre stata al suo fianco. Non era solo una musa, ma anche una combattente che è rimasta al suo fianco e l’ha difeso.

È tutto quello che, secondo me, rappresenta oggi la donna emancipata e indipendente. Trova l’amore in un uomo che la rispetta e che subisce il suo fascino, ma non la sottomette.

Anita è la rivoluzione. Lei muore da sola facendo scappare lui per non farlo arrestare. Sceglie la libertà nei suoi confronti.

Come è successo con “Iris” (“Iris, tra le tue poesie”, è un singolo del cantante pubblicato nel 1998, ndr), mi auguro che tante ragazze scelgano di chiamarsi Anita.

4_ I tuoi figli più grandi sono entrati nel mondo della musica. Collaboreresti mai con loro in futuro?

Quotidianamente lavoriamo insieme parlando di musica.

Io rubo ciò che posso da loro e Paolo (figlio del primo matrimonio del cantante con Marianna Morandi, figlia di Gianni, ndr) soprattutto, che è autore, attinge alle mie conoscenze come storie.

Lavoriamo in due mondi diversi, io da solo e loro in team.

Ho fatto cose in gruppo come “Telenovela” e “Tridimensionale” (singoli scritti insieme al figlio Paolo, rispettivamente del 2022 e del 2023, ndr), ma poi sono tornato da solo, perché il cantautore deve lavorare con la sua testa.

Mai avrei pensato che il figlio di un cantautore diventasse cosi importante nella storia della musica italiana. Credo sia il primo caso! Avrebbe le carte in regola per un percorso da solo, ma lo farà quando e se sarà il momento.

Written by Redazione Lattemiele

Il miglior repertorio musicale 24 ore su 24, spaziando dagli anni ‘70 ad oggi con una scaletta attentamente studiata e selezionata.

Matteo Romano alla finestra

Matteo Romano: «”Assurdo” rappresenta la mia generazione»

Gaudiano con sfondo azzurro

Gaudiano: «”Martini Dry” è la prima pagina del mio nuovo cantautorato»