Foto di Antonino con un fiore bianco
Foto di Antonino con un fiore. Credits: antonino.real
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Antonino: «Ma quanto è bella “Roma d’estate”?!»

Antonino ci ha raccontato del suo nuovo singolo “Roma d’estate” e dei progetti futuri. Leggi e ascolta l’intervista al cantante!

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Antonino: «Ma quanto è bella “Roma d’estate”?!»

Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Andrea D’Agostino ad Antonino all’interno di Arena Lattemiele: il programma pomeridiano di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 16.00.

1_ Siamo qui per parlare del tuo nuovo singolo “Roma d’estate”. Ho letto che lo hai definito un po’ come il secondo capitolo della tua vita e carriera.

Si tratta del secondo capitolo di quest’anno, il primo è stato la ballad scritta da Giovanni Caccamo. “Roma d’estate” è il mio tributo al mondo indie, scritto con Luca D’Aversa e Marta Venturini (che su Roma credo siano i massimi esponenti del genere).

È una mid-ballad nata a cavallo del primo lockdown dove potevamo solo immaginare come fosse questa “Roma d’estate”, con i tramonti senza persone, svuotati dai sentimenti. È la mia melanconica serenata d’addio.

2_ Ci sono immagini di due mondi che si contrappongono: in questa canzone passi dalle castagne al cartoccio alle serate e cene importanti. Come mai?

È una presa di posizione, quando impari a dire di no: “A te i diamanti / A me due passi e guardo avanti”.

3_ Dove ti trovi meglio, nelle cene importanti o a fare una passeggiata sul Lungotevere?

Il romantico ragazzo di periferia ti direbbe “annamo a fa’ due passi, birretta, scalette e poi capiamo che accade”.

4_ Forse è persino meglio di una vita più mondana.

Ci sta tutto, sono gli estremi che non vanno bene. Cazzeggio 90% e 10% facciamo i fighi (ride, ndr).

5_ “Roma d’estate” esce un po’ dal tuo classico tracciato musicale. Ci hai abituato a ballad molto romantiche.

È proprio questo il punto. Nel mio lavoro di cantautore generalmente vado verso il folk, verso qualcosa che non è super cantabile. Mi piace scrivere canzoni più discorsive e sono contento che si noti.

6_ Si nota molto. Al di là del sound estivo e mediterraneo, in cui si emergono le tue origini pugliesi, com’è stato trasferirsi da Foggia a Roma?

Com’è stato trasferirmi 20 anni fa? Traumatico ma bello (ride, ndr). La metropoli mi ha assorbito e ho messo radici. Roma in ogni angolo è un dipinto, ha gioie e dolori come tutte le città.

7_ In questo brano ti sei ispirato all’immagine che hai di Roma e rimanda alla collettività: tanta bellezza e sfarzo.

C’è questa contrapposizione tra il tutto e il niente. Essendo nata a cavallo del lockdown, è più un immaginarsi Roma svuotata dalla sua velocità in ogni senso, affetti compresi (di questi tempi sappiamo quanto possano essere veloci!).

8_ Cos’è la prima cosa che hai fatto una volta uscito di casa post lockdown?

Castel Sant’Angelo, birretta, buongiorno sole!, “Roma d’estate” nelle orecchie. È in quel momento che ho capito che era la canzone giusta da pubblicare.

9_ Progetti per l’estate? Nuovi singoli in uscita?

Ho appena pubblicato sui social le date dei live 2023. Parteciperò ai tre dei più grandi Pride d’Italia perché credo che un artista debba metterci la voce non soltanto quando canta. Si prevede una grande estate!

Sul palco del Pride di Milano, il 24 giugno 2023, presenterò “All in”: il mio nuovo brano in uscita a metà luglio.

10_ Parlando del programma televisivo “Tale&Quale”, hai voglia di utilizzare quell’esperienza e farne qualcosa di tuo?

No, è stata un’esperienza arrivata dopo 10 anni di corteggiamento tra me e Carlo Conti. Sono il primo critico di me stesso, non avrei mai fatto qualcosa in cui non potevo dare un valore aggiunto. La cifra attoriale del programma è davvero importante e mi ha dato più soddisfazioni.

Mi è rimasta la consapevolezza di qualcosa che non pensavo di poter fare: entrare nella pelle di leggende della musica italiana e internazionale. Ci sono ore di studio intensivo dietro!

Written by Redazione Lattemiele

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