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Credits: Facebook @dodibattagliaofficial @antonio.marcello.54
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Dodi Battaglia: “Il coraggio di vincere libera la paura di perdere”

“Il coraggio di vincere libera la paura di perdere” è una delle frasi del nuovo singolo di Dodi Battaglia. Leggi e ascolta l’intervista!

“Il coraggio di vincere libera la paura di perdere” è una delle frasi del nuovo singolo di Dodi Battaglia. Leggi e ascolta l’intervista!

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Dodi Battaglia: “Il coraggio di vincere libera la paura di perdere”

 

Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Gilda Balducci e Max Occhiato a Dodi Battaglia all’interno di I Due delle 2: il programma di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 14.00 alle 16.00.

1_ Sei molto operativo. Sta per uscire il tuo primo progetto musicale di inediti, anticipato dal singolo “Il coraggio di vincere” uscito lo scorso 12 febbraio 2021.

Dopo 5 anni da quando i Pooh hanno deciso di scendere dal palcoscenico, ho deciso di accettare la sfida che mi facevano in molti, esortandomi a scrivere delle canzoni.

Ho approfittato della voglia di fare sempre di più e fare sempre meglio il mio mestiere in questo lockdown che ci ha messo tutti in condizione di essere più concentrati e motivati – oltre che a focalizzarci sulle cose importanti – e ho scritto 10 nuovi brani.

Faranno parte del disco che uscirà ai primi di aprile. Tra questi, ci sono due brani in collaborazione con un gruppo di valenti jazzisti e una sorpresa che però non vi svelo ancora.

2_ Parlaci de “Il coraggio di vincere”.

Rappresenta un po’ il simbolo di questi tempi in cui ci vuole coraggio, bisogna tornare a vincere e superare gli ostacoli. Energia, forza e ottimismo.

Nel testo dico: “Il coraggio di vincere libera la paura di perdere”. Quando sei in continuo movimento, come me negli ultimi 50 con i Pooh, non hai tempo di fermarti a pensare alla possibilità che le cose vadano male. Sei così motivato al bene che lasci perdere la paura.

Poi c’è una cosa importante che ho voluto scrivere verso la fine di questo testo: “Per vincere c’è bisogno di coraggio e umiltà”.

Guarda caso, sono le stesse parole che ha pronunciato Mario Draghi quando gli hanno conferito la laurea honoris causa.

3_ C’è un episodio della tua vita che hai affrontato con coraggio?

Ce ne sono stati tanti. La mia vita – e di conseguenza il mio cognome – è fatta di cose coraggiose come: continuare a suonare anziché proseguire con gli studi; cambiare lo strumento con cui avevo iniziato (fisarmonica) e passare alla chitarra (14 anni); superare gli anni difficili che ho attraversato con i membri dei Pooh; la recente dipartita di Stefano D’Orazio.

Ci sono stati molti colpi bassi ma i motivi per andare avanti non mancano di certo!

4_ Ci stavi parlando di Stefano D’Orazio e della perdita di questo grande artista e uomo.

Un grande amico, una grande persona per tutti e non solo per chi ha avuto il piacere di conoscerlo da vicino. A lui ho voluto dedicare un brano di questo nuovo disco, “Una storia al presente”. Io e lui siamo la storia al presente. È sempre presente nelle nostre menti e nei nostri cuori.

Il brano prende spunto da due immagini in particolare che ho voluto descrivere nel testo: noi che arriviamo davanti a un teatro affollato; amici e ammiratori che sono venuti a porgere gli ultimi saluti a Stefano a Piazza del Popolo (Roma).

5_ Sarà possibile in futuro una reunion dei Pooh?

È una cosa che ho sempre auspicato. Di conseguenza alla morte di Stefano, sarebbe bello poter organizzare qualcosa e donare il ricavato a mascherine, ambulanze, respiratori e tutto ciò che può servire. Probabilmente è un po’ complicato: siamo tutti molto occupati. Io ho sempre dato la mia adesione.

7_ Se potessi, quale momento storico della tua carriera vorresti rivivere?

È difficile sceglierne uno. Sono stati molti i momenti belli della mia carriera. Il clima migliore che ho vissuto io, così come tutti coloro che hanno iniziato a fare musica in un gruppo, sono gli anni ’70: in cui qualsiasi scantinato c’era una band che stava facendo le prove.

C’era un gran fermento musicale determinato dai primi gruppi rock (Beatles e Rolling Stones). C’era molta libertà, un ricambio generazionale. La passione per la musica accomunava tutti.

8_ Sei un grande chitarrista, riconosciuto a livello europeo. Come mai ti sei innamorato della chitarra, dopo aver provato tanti strumenti?

Ho studiato 9 anni la fisarmonica (fino ai 14 anni). Ero bravissimo. Un giorno, ero con gli amici in un grande magazzino in centro a Bologna e c’era un Jukebox che suonava un brano de The Shadows. Protagonista di questa canzone era la chitarra Fender. È la stessa chitarra che ho in questo momento fra le mani. Ne ho avute tante.

Mi sono innamorato in un attimo di quel suono e mi sono detto: “Questa è la mia vita”. Da lì in poi non ho mai più toccato la fisarmonica.

Biografia: Dodi Battaglia

Dodi Battaglia, all’anagrafe Donato Battaglia (Bologna, 1º giugno 1951), è un chitarrista, cantautore e compositore italiano. Chitarrista e cantante dei Pooh dal 1968, è autore di oltre 140 brani pubblicati, dei quali più di 70 sono stati composti per il gruppo e vanta numerosi e prestigiosi riconoscimenti, tra cui il titolo di “miglior chitarrista europeo” conferito dal giornale tedesco “Die Zeitung” nel 1981 e da parte della rivista “Der Spiegel” nel 1986.

Written by Redazione Lattemiele

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