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Ermal Meta: “l’esperienza è il tesoro più grande che abbiamo”

Per Ermal Meta: “l’esperienza è il tesoro più grande che abbiamo”. Leggi e ascolta l’intervista al cantante!

Per Ermal Meta: “l’esperienza è il tesoro più grande che abbiamo”. Leggi e ascolta l’intervista al cantante!

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Ermal Meta: “l’esperienza è il tesoro più grande che abbiamo”

Alla buon’ora: l’intervista di Claves a Ermal Meta

Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Claves a Ermal Meta, all’interno di Alla buon’ora: il programma di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 19.00.

1_ Stiamo ascoltando da un po’ di settimane il tuo brano No Satisfaction. Nelle parole che accompagnano il brano ho letto che “è stato pubblicato esattamente 1072 giorni dopo il mio ultimo lavoro” (l’album Non abbiamo armi) uscito 3 anni fa proprio nella giornata di oggi. Come sono andati questi 1072 giorni?

Ho suonato molto, tanti concerti. Era l’inizio dell’estate 2019, l’ultima data è stata in Canada a Toronto. Poi mi sono fermato e ho iniziato a scrivere. Ero pronto a pubblicare qualcosa l’anno scorso ma poi, è successo quello che è successo e ho deciso di aspettare.

Sono andato un po’ in letargo durante il lockdown, non avevo voglia di scrivere. Avevo molta ansia e paura.

Ermal Meta: l’esperienza è un tesoro

2_ Nel tuo ultimo brano No Satisfaction, una delle frasi più belle è: “per chi perde e per chi vince il premio è uguale”. È un po’ il senso della canzone, no?

Hai colto perfettamente il senso della canzone. Io ne faccio una questione di esperienza: i premi sono tutte le cose che riesci a imparare o che alla fine, lasci andare perché ti buttano giù. Rientra tutto in quel campo. I trofei fini a se stessi non servono a niente. Ciò che serve è fare tesoro di quello che si vive, giorno dopo giorno.

Il brano è la fotografia di un momento in cui tutti eravamo vessati sui social. Tutti scrivevano la qualunque a tutti. Tutti erano contro tutti. C’era questo odio confuso. L’odio però ha un suo ordine e a volte, proprio per questo motivo, può diventare prevedibile. Nei mesi del lockdown era diventato imprevedibile e per questo, somigliava molto alla stupidità.

Non c’è soddisfazione in ciò che siamo diventati. Nel mentre lo pensavo, stavo ascoltando la canzone dei Rolling Stones e ho deciso di utilizzare proprio quella parola per il titolo.

Ermal Meta: l’esperienza è un tesoro

3_ Dal punto di vista musicale c’è stato un cambiamento rispetto a quello che abbiamo ascoltato finora. Sei tu che sei cambiato o è una parte di te che ancora non ci avevi fatto conoscere?

È una parte di me. Sono andato a ripescare cose vecchie. Ho iniziato a far musica a 15 anni, negli anni ’90: l’epoca del grunge, rock e crossover. Ho attraversato tutti quei generi musicali che implicavano una chitarra distorta e il big muff acceso.

Sono andato a prendere un sound a me familiare. La musica alla fine è bella tutta! Inserire all’interno del proprio album generi diversi rende tutto meno ripetitivo e palloso.

Ermal Meta: l’esperienza è un tesoro

4_ Tutto pronto per Sanremo?

Io mi sento pronto, non so però cosa mi aspetta. È un Sanremo tutto nuovo, totalmente inedito. Ci sono naturalmente – e giustamente – dei protocolli di sicurezza che vanno rispettati. Una volta che arriveremo lì, capiremo qual è il modo migliore per affrontare la kermesse.

5_ Sarà un Sanremo atipico e che ricorderemo nel futuro: sei contento di farne parte?

Io sono contento, contando che non mi esibisco da quasi due anni. Questo è l’unico palco che permette la ripresa delle musica e sono felicissimo di poterlo calcare.

Written by Redazione Lattemiele

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Claves LatteMiele

Alla buon’ora 9 febbraio

Francesco Bianco

Wake Up 10 febbraio