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FASK: “Il nuovo album nasce da una presa di coscienza”

I FASK svelano com’è nato il loro nuovo album e ci raccontano del primo incontro con Willie Peyote. Leggi e ascolta l’intervista!

I FASK svelano com’è nato il loro nuovo album e ci raccontano del primo incontro con Willie Peyote. Leggi e ascolta l’intervista!

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FASK: “Il nuovo album nasce da una presa di coscienza”

Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Diego Belfiore ai Fast Animals and Slow Kids (FASK) all’interno di Giovane Fuoriclasse: il programma serale di Radio LatteMiele in onda ogni giovedì dalle 21.00.

1_Il 17 settembre 2021 è uscito il vostro sesto album “È già domani”. Siete soddisfatti?

Molto. Abbiamo già fatto un bel giro: 14 città in 7 giorni, circa 5000 chilometri in una settimana. Ci mancava il furgone! I dischi sono un pretesto per andare a suonare dal vivo. Siamo ancorati all’idea che la musica si sviluppi all’interno di un concerto.

2_ “È già domani”è un titolo apparentemente semplice ma che nasconde un pensiero complesso. Chi ha scritto il testo della title track?

Normalmente li scrivo io (Aimone Romizi). Abbiamo però una moralità collegiale in cui tutto è sottoposto a discussione. Tutto viene condiviso e burocratizzato.

3_Come siete arrivati al concetto di “È già domani”?

Di solito scriviamo i pezzi prendendo spunto dalla nostra quotidianità. A un certo punto, ci siamo resi conto che queste canzoni potevano essere raccolte in un unico disco. Quindi, abbiamo iniziato a ragionare per ore e ore per capire se c’era un filo conduttore che potesse unire tutte le tematiche trattate.

Così abbiamo fatto anche per questo album. Il nuovo album “È già domani” nasce da una presa di coscienza. Racconta del tempo in tanti modi differenti. Viviamo sempre in previsione di qualcosa che sia tra 5 minuti, 2 ore o 6 giorni. Ci rendiamo conto però che, proiettandoci così in avanti, ci si dimentica del presente. È come se la linea di demarcazione tra presente e futuro fosse così piccola da sparire. Di fronte alla paura di perdere il presente è nato “È già domani”.

4_Come avete incontrato Willie Peyote per realizzare la canzone “Cosa ci direbbe”?

Suonando. Era il 2018, per la precisione.

Ci aveva chiamato Lodo (Lo Stato Sociale) dicendo che avrebbe presentato il concerto del 1 maggio e ci ha invitato a suonare all’evento. Una volta a Roma, abbiamo suonato davanti a 50 mila persone. È stata in quell’occasione che abbiamo incontrato Willie. Tra una chiacchiera musicale e l’altra, siamo diventati amici anche nel quotidiano. È un’amicizia nata per la musica e che continua in musica, con un pezzo insieme.

5_Rispetto al vostro precedente album “Animali Notturni”, il sound di “È già domani” è più classico.

Noi cerchiamo di non riflettere troppo su quello che stiamo facendo mentre lo stiamo facendo. È un discorso che abbiamo iniziato a fare durante l’uscita dell’ultimo album. Direi che i pezzi di “È già domani” sono più diretti sotto alcuni punti di vista, mentre in “Animali Notturni” c’è un’atmosfera più soffusa.

FASK: “Il nuovo album nasce da una presa di coscienza”

6_Quando capite che un pezzo è quello giusto da inserire in un disco?

Ci domandiamo se ci carica e se ci piacerebbe ascoltarlo dall’esterno. Se la risposta è sì, si va avanti. Soprattutto in questo periodo abbiamo avuto tempo per lavorare ai pezzi e aggiungere dei tasselli di volta in volta.

7_Ognuno di voi ha ben chiaro cosa vuole suonare e come lo vuole fare. Di fronte alla personalità di Matteo Cantaluppi, produttore dell’album, come vi siete comportati?

Sicuramente siamo arrivati da lui con un’idea di quello che volevamo perseguire. Dopodiché, c’è stato uno scambio musicale con lui, cultore di musica a 360 gradi, che ci ha aiutati a raggiungere l’obiettivo. Da soli non l’avremmo mai raggiunto.

“Come un animale” per esempio, era un pezzo molto diverso quando lo abbiamo presentato a Matteo in studio. L’arrangiamento era differente. “Stupida canzone” invece, è rimasta uguale.

8_ Avete in programma un tour con partenza ad aprile 2022.

Abbiamo finalmente potuto annunciare le prime date e le abbiamo fissate in un periodo in cui siamo sicuri che si potrà tornare a suonare nel miglior modo possibile. Quest’estate abbiamo fatto un tour acustico con il pubblico seduto. Adesso però, è arrivato il momento di tornare alla tipologia di concerti che tutti ricordiamo. Non vediamo l’ora. Con l’arrivo dell’estate speriamo di annunciare altri appuntamenti.

Written by Redazione Lattemiele

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