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Credits: IG @galeffi_galeffi
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Galeffi: «Con “Belvedere” c’è voglia di guardare oltre»

Galeffi ha raccontato com’è stato ritornare a suonare e il suo nuovo progetto discografico “Belvedere”. Leggi e ascolta l’intervista!

Galeffi ha raccontato com’è stato ritornare a suonare e il suo nuovo progetto discografico “Belvedere”. Leggi e ascolta l’intervista!

 

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Galeffi: «Con “Belvedere” c’è voglia di guardare oltre»

Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Diego Belfiore a Galeffi all’interno di Giovane Fuoriclasse: il programma serale di Radio LatteMiele in onda ogni giovedì dalle 21.00.

1_Ultimamente hai ricominciato a suonare le tue canzoni.

Io e il mio team abbiamo iniziato a fare alcune anteprime del nuovo album “Belvedere” a Milano, a Bologna e a Roma. Finalmente siamo ripartiti.

2_Com’è stato salire su un palco dopo tanto tempo?

I primi cinque minuti sono sempre terribili e maledico il giorno in cui ho deciso di scrivere canzoni (ride, ndr), ma dal sesto minuto in poi non voglio più scendere. Penso di essere uno dei pochi della mia generazione a non essere stato scoperto da Spotify o da YouTube, bensì da vie traverse. Ho ricevuto il mio primo contratto discografico e in seguito, la dimensione live mi ha portato ad avere curiosità intorno alla mia persona.

3_Ti spaventano i luoghi più grandi, come i palazzetti, per fare i live?

Non ho ancora suonato nei palazzetti quindi non lo so, però mi sono esibito in alcuni posti abbastanza grandi come il palco del Primo Maggio a Roma, l’Atlantico e il Fabrique. In ogni caso, con il tempo penso si riesca a gestire qualunque posto.

4_Com’è nato il tuo nuovo album “Belvedere”?

Dopo due anni di pandemia – interiore ed esteriore – tra restrizioni e coprifuochi, “Belvedere” voleva essere una boccata d’aria fresca. C’è da dire che sono anche fan delle belle parole italiane: dopo “Scudetto” e “Settebello”, con “Belvedere” volevo essere coerente con gli altri dischi e poi c’era la voglia di guardare fuori, solo le cose belle.

Galeffi: «Con “Belvedere” c’è voglia di guardare oltre»

5_Ti trovo più rilassato, è così?

Non sei il primo che me lo dice e ne sono contento. Io mi vedo “morto dentro” perché mi sento addosso ancora questi due anni brutti. Mi sento quasi come se fossi sopravvissuto. Mi sto riprendendo, le cicatrici si stanno rimarginando e, anche se quest’ultimo periodo è stato faticoso, con l’uscita del nuovo progetto sono felice.

6_”Mi sento le nuvole dentro/ però piove altrove”, cosa significa?

È una di quelle frasi a libera interpretazione. Il lockdown è stato un momento difficile per tutti e che sicuramente ha inciso, in realtà però sono sempre stato un po’ malinconico. Quando era all’asilo, ad esempio, stavo sempre in disparte e non giocavo con gli altri bambini: mi piaceva stare nell’angolo. La musica aiuta a sfogare in 3 minuti dei pensieri che ti assorbono tutto il giorno. Il pubblico crede alle cose che dico e molti possono rivedersi in quello che canto. A tanti di noi in realtà piace, se si togliessero la maschera e lo ammettessero.

7_Ho visto delle foto di te sopra un pullman, cosa è successo?

Qualche giorno fa a Roma, con alcuni fan, abbiamo organizzato un tour sopra uno di quei classici pullman turistici. È stato molto bello: abbiamo fatto ascoltare il disco a tutta Roma.

8_C’è mai stato qualcosa che ha cercato di portarti via dal cantautorato?

In realtà non so ancora chi sia esattamente Galeffi. Se si ascoltano bene i miei dischi, a parte il primo che era un po’ più “preciso”, si sentono diversi generi: pop, jazz, rock. Anche in “Belvedere” ci sono tante sfumature. Mi piace giocare con i generi e farli miei, trovo molto noiosi quegli artisti che si ripetono: “Non voglio essere un artista noioso”.

Written by Redazione Lattemiele

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