Lorenzo Fragola e Mameli ci hanno raccontato il loro incontro e la presentazione dell’album nelle scuole. Ascolta l’intervista!
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Sara Ventura a Lorenzo Fragola e Mameli all’interno di Non sarà una Ventura: il programma pomeridiano di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 14.00.
1_Dopo “Happy” e “Crepacuore” avete fatto un mini tour nelle scuole.
Fragola: Il nostro lavoro sicuramente è fare i cantanti. La musica ha avuto un ruolo terapeutico, noi abbiamo voluto raccontare la nostra età quindi questo equilibrio precario tra quello che succederà, il lavoro, la famiglia e allo stesso tempo questa maxi libertà di poter fare quello che si vuole rispetto alle generazioni di prima dove era difficile viaggiare, conoscere. Questo sentimento di paura, di immaginazione, di libertà è un po’ quello che abbiamo voluto raccontare nell’album.
2_Quando è stato il momento in cui vi siete guardati e vi siete aiutati?
Mameli: L’ultima volta che siamo venuti qui stavamo già finendo il disco insieme. Abbiamo scritto “Crepacuore” che per noi è stato il pezzo spartiacque perché io avevo appena firmato il mutuo di casa mia, un mutuo tremendo di 30 anni. Lorenzo è venuto da me carico a palla e dopo 8 ore di sessione ha scritto queste frasi che poi sono diventate iconiche: “Vorrei giocare a FIFA anche solo un minuto ma adesso sono ca**i, devi pagare il mutuo”. Poi è nata la canzone “Crepacuore” che è stata la track del disco. Abbiamo parlato di noi e del tempo che passa.
Fragola: Non so se abbiamo capito il fatto di essere maturati.
Lorenzo Fragola e Mameli: «Ci siamo incontrati in un momento difficile e ci siamo aiutati»
3_Avete deciso di presentare il vostro brano con un mini tour nelle scuole.
Mameli: È un’esperienza che porterò sempre con me. Abbiamo realizzato un disco per la nostra generazione e poi quando siamo andati nelle scuole a parlare di “Crepacuore” quindi di ansia, fragilità, attacchi di panico e precarietà, ci siamo resi conto che quello che proviamo noi è esteso a tutte le fasce di età. Una ragazzina di 11 anni ha raccontato delle cose con una saggezza incredibile, anche davanti ai ragazzi del liceo. Se una persona si apre a quell’età anche col peso del giudizio, non è facile. Ci ha parlato di esperienze di bullismo e non era previsto.
Fragola: Siamo andati un po’ alla cieca, abbiamo anche suonato in anteprima perché non avevamo ancora finito il disco, ma quello che ci interessava era sentire le storie degli altri.
Mameli: Noi durante gli incontri della mattina non facevamo neanche sentire il disco, ma parlavamo dei sogni, di come fare a raggiungerli, di paure e coraggio. Fortunatamente siamo riusciti a creare un ambiente dove le persone si sono sentite tra amici, in famiglia. Tanti ragazzi ci hanno detto che scrivono poesie e la sera li abbiamo fatti salire sul palco chiedendo loro di leggerle. Essere stati un catalizzatore di cose ci ha resi molto felici perché, dal punto di vista umano è stato un arricchimento. Siamo assolutamente orgogliosi dell’album e delle canzoni, significa veramente tanto a livello umano.
Fragola: Ci siamo conosciuti in un momento complicato per entrambi e ci siamo fatti forza a vicenda. Ci siamo trovati come spesso accade nel percorso della vita. Capita di trovare delle persone che non ti aspetti che ti accompagnano per un pezzo di vita, così è stato per noi. Quello che poi è stato fondamentale è stata la crescita umana e il rapporto tra di noi. Lui mi ha dato tanto e io spero di avergli dato altrettanto.
Mameli: Questo finché non arrivano tanti soldi, quando arrivano ci lasceremo e inizieremo a litigare (ridono, ndr).
4_Siete tutti e due del segno zodiacale del Toro, quando c’è da fare un passo indietro fate morra cinese?
Fragola: Giochiamo a “pari e dispari”.
5_Qual è stata la prima canzone che ha composto l’album?
Mameli: “Happy”, credo.
Fragola: Ce ne sono due/tre che abbiamo scritto singolarmente. Volevamo fare un album corto perché già facciamo fatica noi stessi ad ascoltare album lunghi, figurati gli altri. Siamo una coppia inedita insieme, quindi abbiamo deciso di non dare troppe cose che poi confondono. Abbiamo deciso di mettere da parte il nostro orgoglio personale per i brani che avevamo scritto singolarmente. “Crepacuore” non era un pezzo per il disco, ma un singolo che stavamo scrivendo per me.
Mameli: Tanti mi hanno detto che spesso le canzoni migliori sono quelle scritte per altri perché pensi solo alla bellezza di quello che scrivi.
6_Farete un tour?
Mameli: Stiamo pensando al tour dopo l’estate.
