Malika Ayane ci ha raccontato del suo libro “Ansia da felicità” e delle avversità che incontrano i personaggi. Ascolta l’intervista!
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Sara Ventura a Malika Ayane all’interno di Non sarà una Ventura: il programma pomeridiano di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 14.00.
1_È uscita la tua prima opera letteraria, “Ansia da felicità”. Sui social posti le foto di chi ha acquistato il libro.
Trovo che sia un gesto molto gentile da fare dato che qualcuno ha deciso di investire il suo denaro, il suo tempo e la sua fiducia in un lavoro che abbiamo fatto con tanto amore e impegno. È una gentilezza dovuta doverli ringraziare perché ci sono. Sono molto felice ma anche molto ansiosa, come il titolo (ride, ndr).
2_Parliamo di questi 6 personaggi diversi, 6 donne con le proprie paure, il proprio carattere e le proprie fobie.
Recentemente leggevo un bellissimo libro che è un atlante delle fobie e ho scoperto che ce ne sono infinite. Penso sia una cosa caratteristica del nostro tempo e ho capito di esserne affascinata così da dedicarci tanta attenzione. Da una parte abbiamo paura del benessere, abbiamo la necessità esterna di dover mostrare della gioia in pubblico e sui social costantemente, che siamo i più bravi, i più belli, i più divertiti; dall’altra fatichiamo come dei matti per raggiungere la nostra reale felicità e a molti, me compresa, quando c’è un attimo di pace, viene da dire: “Oddio, ma va tutto bene e senti il mostro che sta arrivando”. Tante volte, quindi, finiamo per buttarci la zappa sui piedi.
3_I personaggi di “Ansia da felicità” sono molto interessanti.
Sono quasi tutte donne e passano la vita nelle loro battaglie. Tutti abbiamo delle battaglie, grandi o piccole che siano, ma sono universali. Le donne del libro affrontano la sfiga o le complicazioni della vita, finendo sicuramente nella disperazione ma sempre con quel punto di vista diverso che può cambiare totalmente le cose. Vorrei dire a chi ci ascolta che non è un libro pesante, ma molto divertente.
Malika Ayane: «Tutti abbiamo paura di essere felici»
4_Ti sei ispirata ad alcune tue amiche?
Più che altro ad alcuni dettagli capitati nelle loro vite o anche a cose che ho origliato brutalmente nei bar e negli aeroporti che frequento spesso. La cosa più interessante della scrittura è stato proprio il poter giocare e di questo sono molto grata alle mie editrici. Ho avuto da parte loro la fiducia di poter usare la mia voce per usare altre voci, per essere altri personaggi. Le canzoni sono cantante da me, con la mia faccia, con la mia voce, in posti tipici. In questo modo, invece, posso raccontare qualcosa nei panni di un’altra persona. Potermi immedesimare nelle cose di altri è la cosa più bella che mi sia capitata quest’anno.
5_C’è una domanda che tu poni in questo libro: “Ma quanto conta guardarci dentro e quanto rispecchiarci negli altri?”
È un equilibrio molto difficile da tenere perché chiaramente non possiamo fidarci della nostra assoluta lucidità, tutto è relativo. Bisogna tenere tanto in considerazione l’empatia, bisogna sapersi avvicinare e leggere gli altri e farsi leggere dagli altri e aderire il più possibile all’idea di se stessi senza respingere troppo quello che è all’esterno. Siamo animali sociali, serve un’interazione costante con gli altri.
6_Presenterai “Ansia da felicità” al Salone del libro di Torino.
Sono felicissima. Vado in gita in mezzo agli scrittori veri, adoro essere una turista privilegiata. Saremo Daria Bignardi e io, sabato sera, il 20, verso orario aperitivo. Lunedì 15 sarò a Roma, alla Feltrinelli di Via Appia nuova, il 25 a Genova e il 30 a Napoli, sempre nelle rispettive Feltrinelli. Venite a trovarmi che beviamo un aperitivo insieme, mentre leggiamo pezzetti di questo libro. Non ve ne pentirete.
