Motta in uno scatto annuncio del album
Foto di Motta allo shooting del nuovo album. Credits: IG @mottasonoio
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Motta: «Ecco come ho superato “la crisi dei sette anni”»

Motta ci ha raccontato del nuovo album “La musica è finita” e della crisi dei sette anni. Leggi e ascolta l’intervista al cantante!

Motta ci ha raccontato del nuovo album “La musica è finita” e della crisi dei sette anni. Leggi e ascolta l’intervista al cantante!

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Motta: «Ecco come ho superato “la crisi dei sette anni”»

Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Andrea D’Agostino e Anna Patti a Motta all’interno di Arena Lattemiele: il programma pomeridiano di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 14.00.

1_ Questi anni di “stop” sono stati, in realtà, di lavoro.

Non sono mai stato in studio così tanto tempo come nell’ultimo periodo. Ho realizzato il disco, due colonne sonore (film “La terra dei figli” di Claudio Cupellini, ndr) e prodotto il disco di Emma Nolde.

È stato un modo per ritrovarmi, perché ho attraversato la crisi dei sette anni. “La musica è finita”, il mio nuovo disco, nasce per chiudere un ciclo. Ne avevo bisogno.

2_ “La musica è finita” è un album in cui ti sei aperto alle collaborazioni. Tu e Willie siete due artisti impegnati, lui è anche un po’ “politico”.

Per chi mi conosce sa che vado nella direzione opposta rispetto ai miei colleghi, non sono in cerca di collaborazioni. In questo disco, invece, mi sono concesso feat. con amici o persone con cui vorrei instaurare un rapporto d’amicizia.

Io e Willie, con cui ho duettato nel brano “Titoli di Coda”, ci conosciamo da anni e sapevamo che in studio avremmo avuto la libertà di realizzare o meno qualcosa. Abbiamo in comune il fatto di prenderci molto sul serio, forse anche troppo, nel nostro lavoro. Questa canzone è quel pizzico di ironia che forse ci serviva.

Penso che la politica nei testi ci debba essere sempre. Nel momento in cui si prende una posizione, anche in amore, si sta facendo politica. Mi spiace molto che negli ultimi anni sia andato di moda essere delle “banderuole”.

3_ In un’intervista hai dichiarato di aver ricercato un suono ben preciso per questo album.

Durante questa crisi mi sono ritrovato a non sopportare più la mia voce (non è facile per chi fa il mio mestiere). Grazie a un nuovo modo di scrivere e al suono che sono riuscito a trovare, ho nuovamente accettato me stesso.

La curiosità di non ripetersi è fondamentale. Giunto al quarto album, sarebbe stato facile andare sul sicuro rimanedo nella mia comfort zone. Non è però nel mio stile “accomodarmi”.

4_ Ora ripartirai con il tour. Ci saranno anche i tuoi amici?

La “data zero” si è tenuta a Livorno Ero a casa mia, il pubblico era molto attento alle nuove canzoni (la tappa al The Cage di Livorno è stata il 27 ottobre, il giorno stesso dell’uscita dell’album, ndr).

A Milano probabilmente ci saranno Willie e Ginevra (i due hanno collaborato in “Maledetta voglia di felicità”, ndr). C’è una formazione nuova. La grande novità è che suonerò il pianoforte: amo lo strumento anche se mi impaurisce.

Written by Redazione Lattemiele

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