raf intervista nuovo singolo
Credits: IG @rafriefoli
in

Raf: «”Cherie” fa ballare, ma anche riflettere»

Raf ha raccontato come è nato il suo nuovo singolo “Cherie” e il significato che sta dietro. Leggi e ascolta l’intervista!

Raf ha raccontato come è nato il suo nuovo singolo “Cherie” e il significato che sta dietro. Leggi e ascolta l’intervista!

 

album-art

Raf: «”Cherie” fa ballare, ma anche riflettere»

Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Anna Patti e Max Occhiato a Raf all’interno di Pomeriggio con LatteMiele: il programma di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 15.00.

1_ Raf com’è nato il tuo nuovo singolo, “Cherie”?

“Cherie” è un nuovo inedito che arriva dopo sette anni. Eravamo ancora nell’ultima fase della pandemia, circa un anno fa, e io collaboravo con alcuni musicisti. In Puglia avevo preso una casa dove era stato allestito uno studio. Ci siamo detti che dovevamo creare una canzone divertente, anche se io sentivo l’esigenza di parlare di ciò che mi circondava, anche in quei tempi un po’ difficili. Il concetto della canzone è quello di ballare tutta la notte, cercare di non pensare per ricaricarci e affrontare i problemi il giorno dopo.

3_ Nella canzone, in qualche modo, autociti te stesso. C’è un pezzo di “Cherie” che rimanda a “Self Control”: un tuo grande classico degli anni ’80.

Sì, un accenno che è venuto abbastanza casualmente. Verso la fine, quando stavo ultimando i dettagli della melodia, è venuto fuori questo suono e ho deciso di lasciarlo.

4_ Ci sta. Tutto ritorna nella vita, anche a livello musicale, e ce ne stiamo accorgendo soprattutto in questo periodo per la musica italiana. Quindi, “Cherie” cosa rappresenta per te? Se tu dovessi descriverla con un aggettivo?

“Cherie”, per me, è una sorta di bomba di energia. Mi mette subito buon umore perché mi fa venire voglia di ballare, seppur ci siano elementi di riflessione. Io penso che sia una sorta di ricarica. Ne abbiamo bisogno tutti, abbiamo passato periodi difficili e forse dovremo affrontarne ancora. Non stiamo vivendo un periodo sereno: parlo dei problemi che uno può avere singolarmente, tutti i giorni, ma anche dei problemi che affliggono l’intero pianeta e l’umanità.

Alla fine brani come “Cherie” sono una specie di pacca sulla spalla di un amico che ti rimette in sesto e cerca di aiutarti ad andare avanti.

5_ Dopo questa canzone, ci saranno degli altri inediti? Stai lavorando a qualcosa di nuovo?

A settembre ci sarà una sorpresa, di cui non posso ancora dire niente, se non che è una specie di collaborazione. Si parlerà più avanti di un album e di un tour, verso l’inverno.

Raf: «”Cherie” fa ballare, ma anche riflettere»

6_ Il banco di prova di “Cherie” lo hai avuto all’interno del “Summer Hits” a Roma, lo scorso giugno. Che emozione è stata ritrovare il pubblico?

Avevo già provato un’emozione forte durante il tour con Umberto Tozzi, sospeso più volte, fino a quando non ci hanno dato il “permesso” di riprendere. Erano tutti con le mascherine: è stata un’emozione fortissima perché, nonostante le restrizioni, il pubblico ha cantato tutto dall’inizio alla fine. In Piazza del Popolo c’è stato il primo contatto con la gente nello stesso modo in cui si faceva pre-pandemia. È stato bellissimo.

7_ Sembra proprio di aver ritrovato un mondo nuovo. Come dici tu nella canzone, è bello ritrovarsi e ballare tutti insieme, consapevoli che comunque c’è ancora strada da fare. Come affronti tutto ciò?

Dopo aver ballato tutta la notte, come dico in “Cherie”, nel mio piccolo cerco di darmi delle regole. Se parliamo di ambiente e cambiamento climatico, cerco di contribuire a non sprecare energia, non sprecare acqua e avere un atteggiamento sostenibile in tutto quello che faccio. Bisogna essere tutti responsabili, perché il pianeta terra è la nostra casa. Tutti dobbiamo fare la nostra parte, sperando che anche “i grandi” contribuiscano in modo più consistente.

8_ Dove trovi l’ispirazione sentimentale per scrivere questi capolavori di canzone?

A un certo punto della mia vita mi sono riscoperto un inguaribile romanticone. Da giovane invece ero un ribelle, punk, rocker.. Ero contro tutto e contro tutti ma poi, crescendo, ho capito che in realtà le mie emozioni maggiori sono dettate dai sentimenti più sinceri, più profondi.

Per esempio, ho anche scritto tante canzoni di amori che non finiscono mai come “Infinito”, “Due”. Sono affascinato da questo, anche se io in realtà vivo una vita sentimentale molto fortunata, talmente fortunata che è quasi una banalità raccontarla.

9_ Magari trai ispirazione proprio dalla tua vita e dalla tua bellissima famiglia.

A volte sì però, non quando scrivo di canzoni di amori che vivono una vita difficile ma continuano lo stesso. Questo, per fortuna, non mi riguarda però lo scrivo perché mi piace raccontare queste storie.

10_ Tu hai uno stock di cappellini che fanno invidia ai rapper. Ne sfoggi tantissimi, hai una vera e propria passione.

Sì, devo dire che sono un mio marchio di fabbrica, il mio elemento di riconoscibilità.

Written by Redazione Lattemiele

Il miglior repertorio musicale 24 ore su 24, spaziando dagli anni ‘70 ad oggi con una scaletta attentamente studiata e selezionata.

paolo zotta zotta training park radio lattemiele

Allo “Zotta Training Park” ci si allena con Radio LatteMiele

Podcast Giovane Fuoriclasse – 14 luglio