Stash e i The Kolors ci hanno raccontato le difficoltà del tour e il ritorno alla normalità. Leggi e ascolta l’intervista
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Sara Ventura a Stash dei The Kolors all’interno di Non sarà una Ventura: il programma pomeridiano di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 14.00
1_Innanzitutto congratulazioni: sei diventato di nuovo papà!
La mia vita è cambiata tanto e velocemente. C’è una nuova onda energetica che si ripercuote anche sulle mie canzoni, in studio e soprattutto sul palco. Sta per concludersi un tour intenso: abbiamo percorso tante tappe, abbiamo visto i sorrisi delle persone che si vedevano che volevano divertirsi e vivere un momento di leggerezza. È stata la cosa più bella che ci potesse capitare.
2_Siete ritornati, dopo tempo, a suonare dal vivo.
È stato bellissimo anche perché ho imparato a suonare a tempo: prima non riuscivo. È stato fantastico, ma lo è ancora perché non è ancora finita: l’ultima data è il 9 ottobre.
3_Stash, stai vivendo un’avventura particolare dopo la nascita della tua seconda bambina.
Diventa tutto alla seconda. Sono fortunato, anzi, ci sentiamo fortunati perché abbiamo due angeli come bambini. Devo fare i complimenti alla mia compagna: questo è il periodo in cui i piccoli si “affezionano” di più alla mamma e mi sento di ringraziare pubblicamente Giulia perché dimostra ogni giorno di essere fantastica.
The Kolors: «Ci siamo resi conto di quanto fosse bella la normalità»
4_A cosa è dovuta l’influenza degli anni ’80-’90, l’elettro e l’english style che vi ha sempre caratterizzato?
Mi sento molto permeabile dal punto di vista emotivo, infatti tutto ciò che ci accade nella vita sfocia nelle canzoni. Quando scriviamo nuove canzoni, soprattutto in questo momento storico, cerchiamo di portare quanta più verità possibile. In questo momento la mia verità sono i concerti, il divertimento con la mia band e con il pubblico e anche un po’ di pannolini.
5_Non avete mai “trasgredito le regole”?
Certo, però ci siamo resi subito conto di quanto fosse bella la normalità.
6_È stato difficile organizzarsi tra vita privata e lavoro?
È stato molto difficile soprattutto quando dovevamo suonare in Liguria e quindi nel punto più lontano dall’Abruzzo, dove si trovava Giulia che stava per partorire. Giulia mi chiamò poco prima di un sound check dicendomi che forse aveva rotto le acque. Ecco, quello è stato il momento più difficile perché non sapevo come fare. È stato difficile, ma siamo stati fortunati perché Imagine è arrivata esattamente durante i giorni di stop dal tour. Mi sentivo come se fossi in una specie di tornado.
7_Quali saranno i nuovi progetti?
Stiamo già lavorando molto in studio. Non sappiamo ancora con certezza in che forma e quando uscirà il prossimo album perché stiamo pensando di raccontarlo senza seguire gli standard canonici delle uscite discografiche. Vogliamo far comandare la musica: per noi parla la canzone e la storia che vogliamo raccontare. Se c’è un racconto ampio sarà un album, se ce n’è uno fatto da diversi episodi sarà un album suddiviso in più parti. Non c’è ancora niente di certo, ma nel frattempo stiamo scrivendo tante canzoni.
