Foto dei Jalisse abbracciati
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Jalisse: «Al “Perdono” non si sfugge, va affrontato»

Jalisse ci hanno raccontato del nuovo singolo “Perdono” e dell’esperienza all’Isola dei Famosi. Leggi e ascolta l’intervista!

Jalisse ci hanno raccontato del nuovo singolo “Perdono” e dell’esperienza all’Isola dei Famosi. Leggi e ascolta l’intervista!

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Jalisse: «Al “Perdono” non si sfugge, va affrontato»

Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Andrea D’Agostino e Anna Patti ai Jalisse all’interno del programma pomeridiano estivo di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 14.00.

1_ Com’è stato partecipare all’Isola? È sicuramente un’esperienza totalmente al di fuori della propria zona di comfort.

Alessandra: È impegnativo a livello mentale, fisico e umano. Vieni privato di tutto. Anche il cellulare, ormai diventato un’estensione del nostro corpo, viene requisito appena arrivati in Honduras (4 giorni prima che inizi la trasmissione).

Zero contatti con casa, qualsiasi cosa accade te lo comunica lo staff. Quando sei sull’isola ti devi adattare in tutto e per tutto.

La preoccupazione principale era: “Avrò lo spirito di adattamento?”, aldilà del sapere ciò a cui vai incontro, la mancanza di cibo, dormire su una stuoia, gli insetti, le precipitazioni atmosferiche, le mareggiare, i giochi in playa (un incubo per me!).

Fabio: Infatti chiedevo sempre a Francesco, l’addetto dei giochi, di farle fare un burraco, una partita a carte (ride, ndr).

Alessandra: Non sono una persona atletica, mi smonto come un Lego, e non la carica in grado di affrontare determinate cose. Però piano piano, le ho fatte comunque. Sono rimasta anche da sola per tre giorni! Ormai ero in simbiosi con la natura.

Fabio:  Sei arrivata alla decima puntata. Hai dimostrato di non avere più paura di nulla.

2_ Ma quindi è vero che si fa fatica a chiedere “Perdono”, titolo del vostro ultimo singolo?

Alessandra: Non è semplice chiedere perdono perché ognuno di noi è orgoglioso a suo modo. Si fa fatica a dire anche “grazie” e “scusa”, piccole parole che oggi come oggi sono dimenticate nel nostro vocabolario e utilizzate pochissimo.

Bisognerebbe imparare a contare fino a 10 e poi esprimere questi sentimenti. Chiedere perdono è anche una forma d’amore che ti dà la possibilità di chiudere una porta e aprire un portone.

Se no, rimane sempre quell’astio, quella rabbia, quell’amaro in bocca. È come se non si volessero affrontare le proprie paure, ansie: se non le affronti, rimangono lì e rispuntano fuori prima o poi. Il perdono va sempre affrontato.

Fabio: Mi ha rubato le parole di bocca (ride, ndr)!

3_ Apriamo una veloce parentesi Sanremo. Sono 26 le canzoni presentate al Festival che però non sono state accettate. Qualche giorno fa è uscito il nuovo regolamento. Questo è il momento in cui Amadeus ascolterà e selezionerà i brani dei prossimi partecipanti.

Alessandra: Ci dobbiamo impegnare a scrivere il brano per il prossimo Sanremo. Non molliamo neanche morti.

Fabio: Dopo “Perdono” ci sarà “Scusa”, “Permesso”, “Si può” e tanti altri (ride, ndr).

Scherzi a parte, stiamo lavorando a pezzi nuovi. Prepareremo sicuramente un brano. Noi nasciamo a Sanremo. Il Festival ci ha permesso di esibirci all’Eurovision Song Contest, quindi perché no.

È un percorso che ogni artista dovrebbe provare a intraprendere. Abbiamo deciso che fino al 39/40 esimo brano continueremo a inviarli!

Lo facciamo di lavoro. Abbiamo sempre detto di essere artigiani della musica. La musica è un lavoro, lo ricordiamo: regaliamo emozioni e ci emozioniamo. È un comparto importante, ci lavorano tante persone.

Noi scriviamo canzoni, collaboriamo con altri artisti, da settembre uscirà nuova musica. Per ora ci dedichiamo al tour.

4_ L’esperienza dell’Isola è andata bene, ne siete usciti bene, con una bella immagine di coppia. Cosa vi portate a casa di questa avventura, oltre alla canzone che avete scritto?

Fabio: una bottiglietta con la sabbia, dei sassi e conchiglie, il cocco dove mangiavamo, il sacco di iuta, gli editti dello spirito su sui scrivevo le parti del brano.

Alessandra: Io mi porto a casa una bellissima esperienza che Fabio rifarebbe subito, io ci dovrei pensare un attimo. Sicuramente ti apre gli occhi su tanti aspetti della quotidianità, facendoti capire che si può stare bene e vivere con poche cose. A volte abbiamo anche troppo, non sappiamo accontentarci.

È un’esperienza che tantissimi dovrebbero fare per capire come abbattere gli sprechi (a casa nostra non si butta nulla!) e gestire rapporti con persone che mai ci saremmo immaginati condividere qualcosa.

Si impara a capire quanta pazienza si ha, io ne ho molta, e a rispettare la natura che sta urlando e noi non la sentiamo.

Fabio: Si impara il rispetto e la libertà.

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