BigMama a Milano
BigMama a Milano. Credits: IG @bigmamaalmic
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BigMama: «”Bloody Mary” è la mia dolce vendetta»

Bigmama ci ha raccontato del nuovo singolo “Bloody Mary” e del suo rapporto con i fan e gli haters. Leggi e ascolta l’intervista alla cantante!

BigMama ci ha raccontato del nuovo singolo “Bloody Mary” e del suo rapporto con i fan e gli haters. Leggi e ascolta l’intervista!

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BigMama: «”Bloody Mary” è la mia dolce vendetta»

Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Francesco Bianco e Filippo Jarach a Bigmama all’interno de Il Filo Bianco: il programma pomeridiano di Radio LatteMiele in onda il sabato dalle 18.00.

1_ Finalmente una rapper ironica. La mancanza di ironia nel rap credi sia un problema maschile o è proprio una questione di personalità?

È un problema di tutti ed è una cosa italiana.

Ci sono persone che si prendono poco sul serio e altre troppo. Io faccio una via di mezzo, mi piace fare musica seria, ma anche fare battute dalla mattina alla sera. Adoro soprattutto metterle in musica.

Ascolto un genere fortemente ironico e autoironico che voglio richiamare nei miei brani.

2_ L’ironia è un’arma sia di seduzione sia di protezione dagli altri. Come hai vissuto tu questa cosa?

L’autoironia è uno scudo, ma se mi guardo indietro non è proprio una bella cosa.

Non è bello farla su di sé per difendersi dagli altri, dalla loro ironia e cattiveria. Vista così potresti dirmi “ma come sei simpatica e divertente”. In verità significa che hai bisogno di una difesa contro gli altri e non è mai positivo.

3_ Il tuo nuovo singolo si chiama “Bloody Mary”. Ci spieghi il titolo?

Nessuno me l’ha mai chiesto (ride, ndr). Dico nel ritornello che “fotto e uccido Holy Mary”, ovvero: la nuova versione di me, cattiva e prepotente in senso buono, sconfigge la martire della situazione.

Lei era quella che prendeva le parole cattive dalle altre persone, ora la musica è cambiata.

4_ “Come ti senti a sapere che quella tipa sfigata adesso è una figa?”. Hai ottenuto delle vendette?

Mi hai caricata troppo (ride, ndr). Me lo dico da sola: “Fly Down”.

Mi sono vendicata di tutti, perché le parole cattive sono arrivate quando ho detto che volevo fare l’artista. Per molti ero già una fallita alla base.

In verità alcune cose le ho fatte, ne ho altrettante che vorrei fare e penso che questo sia un ottimo punto di partenza, che tanta gente non avrà mai.

5_ Tu hai un’immagine potente. Ricordo il bacio con Elodie in diretta: è stato pazzesco (durante la serata delle cover, il 10 febbraio 2023. Si sono classificate none sulle note di “American Woman” di Lenny Kravitz, ndr). Come’è nata la collaborazione?

Voleva qualcosa di esplosivo e le serviva una persona così. Mi ha chiamata.

La gente si aspetta una storia romantica. In verità mi ha chiesto: “Ci sei amo?” – “Top, ci vediamo là”.

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6_ Tu balli molto sul palco. Le coreografie sono studiate o naturali?

Sono naturali, ma non faccio molto se non muovere il culo.

“Bloody Mary” è stata realizzata con l’aiuto di un coreografo. Non ne saprei progettare una così elaborata, quindi lo lascio fare a chi lo fa di professione. L’ho solo ballata.

Credo che il movimento sul palco sia fondamentale. Ci sono dei pezzi che richiedono fermezza dietro all’asta, come per esempio fa Adele: se ballasse lei sarebbe strano perché non sono dei pezzi adatti.

7_ Stai preparando dei live o è un momento di scrittura e riflessione? E qual è il tuo processo creativo?

Ora sto scrivendo tanto. Ho chiuso un tour estivo. Faccio quello che fanno gli artisti, si chiudono in camera, non si rivedo per mesi ed escono d’estate, felici, con un album.

Per le canzoni dipende dal periodo, prendo ispirazioni da cose diverse. Ad esempio dalle basi, se devo dire qualcosa, ascolto e scrivo.

Poi c’è il buio: io sono terrorizzata. Se sono da sola dormo con tutto acceso, se sto con altri non ho problemi. Quando scrivo spengo la luce, perché escono emozioni e testi.

8_ Nei tuoi testi non parli mai d’amore, gli uomini, invece, scrivono di storie travagliate.

Non credo che dipenda dal genere, ognuno prende ispirazioni da cose diverse.

Sto vivendo la relazione migliore della mia vita, ma non voglio scrivere dei pezzi a riguardo perché la sento ancora troppo mia. Parlo d’altro.

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9_ Che rapporto hai con fan ed haters?

I fan sono le persone che mi fanno capire, ogni giorni, che sto facendo qualcosa di bello e non sprecato (come i ragazzi che si ispirano a me nel vestire).

Con gli haters ho un rapporto particolare. Ho ricevuto odio per tutta la vita, sono abituata ma sono stanca. Chi lo riceve la prima volta, dopo essere diventato famoso con un pezzo di successo, magari pensa che se gli danno importanza in questo modo, significa che è interessante.

Io sono piena. Ho subito odio da piccola. Leggo poco i commenti o non li aggiorno, ma non sto tranquilla.

10_ Tra i tanti commenti positivi, gli artisti si concentrano sempre su quelli negativi.

Perché siamo fatti così. Se pubblichi una canzone e leggi cento elogi e una critica ti chiedi perché quella persona la pensa così. Ti fai dei complessi incredibili sul fatto che non sia piaciuta.

Siamo perfezionisti nel DNA. Vogliamo essere perfetti. Non piacere a una persona ci fa più male che a piacere a tutti.

11_ Che rapporto hai con i colleghi?

Ho rapporti con tutti, non solo nel mondo rap. Milano è la città adatta per conoscere tutti.

Io non sono brava con le conoscenze e gli amici, ma penso di avere un legame con tutti perché sono una persona carina.

Mi fido poco, soprattutto in questo campo per esperienze passate. Preferisco essere con due piedi in una scarpa. Altrimenti, magari, ti rubano pezzi, diritti, parole.

12_ Come ti vedi fra cinque anni?

Vorrei un cane e magari dare l’esame che mi manca per laurearmi in urbanistica.

Per la musica spero solo che vada tutto bene. Non sono una che vede il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, non lo vede proprio. Se mi dò un obiettivo e non lo raggiungo, ci rimango male.

13_ Tu vieni da un piccolo centro. Ci torni ancora?

Vengo da San Michele di Serino, in provincia di Avellino. Ci torno per le festività e non solo, altrimenti mamma mi taglia le gambe (ride, ndr).

Il paese è il mio posto sicuro, ci vado quando sto malissimo perché amo le persone e, finalmente, mi riconoscono per quella che sono.

Vanno oltre il fisico e mi parlano come se avessi cambiato la loro vita, i ragazzi fanno delle attività perché si sentono ispirati da me e io lo sono da loro.

Poi si mangia bene (ride, ndr).

Written by Redazione Lattemiele

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