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Credits: @emanuele.aloia
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Emanuele Aloia: “Vorrei collaborare con Francesca Michielin”

Emanuele Aloia ci ha raccontato del suo ultimo disco e che collaborerebbe volentieri con Francesca Michielin. Leggi e ascolta l’intervista!

Emanuele Aloia ci ha raccontato del suo ultimo disco e che collaborerebbe volentieri con Francesca Michielin. Leggi e ascolta l’intervista!

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Emanuele Aloia: “Vorrei collaborare con Francesca Michielin”

 

Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Claves a Emanuele Aloia all’interno di Alla buon’ora: il programma di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 19.00.

1_ Come hai passato il primo weekend dall’uscita del tuo ultimo album “Sindrome di Stendhal”?

A differenza delle altre volte, ho dormito poco ma non sono stanco. Merito dell’adrenalina. L’ho passato leggendo un po’ di commenti. Sembrano positivi. Sono contento di aver pubblicato l’album, indipendentemente da quello che accadrà.

2_ Curiosando sulla tua pagina Youtube e Instagram, la gente è contenta. Avevi già pubblicato alcune canzoni del disco mentre, altre sono uscite in seguito.

Il progetto è partito senza aver dietro l’idea di realizzare un album. Si è trasformato con il tempo. Siamo partiti con “Girasoli” e poi sono uscite altre 4 canzoni. L’album si compone di 13 tracce e quindi ce ne sono 9 totalmente inedite.

3_ “Notte Stellata” è il tuo ultimo singolo, prima traccia del disco. È la canzone che contiene più citazioni in assoluto. Forse è anche per questo che l’hai utilizzata come prima?

In realtà parte in prima persona con “quanti treni ho perso fermi alla stazione”. È un po’ una descrizione, un pezzo d’amore. Mi lascio molto trasportare dagli eventi. Le canzoni mi hanno trasportato e mi fatto arrivare fino a qui.

4_ Per il lancio dell’album ti sei esibito agli Uffizi. Hai fatto convivere due mondi contrapposti – quello dell’arte e della tecnologia – attraverso la tua musica e hai anche avvicinato i giovani. Com’è andata l’esperienza a Firenze?

È stata un’esperienza bellissima che, a prescindere dall’uscita dell’album, mi porterò dentro per tutta la vita. Cantare agli Uffizi è qualcosa di indescrivibile. È merito di un allineamento di pianeti, probabilmente. Come dici tu, è stato un modo per avvicinare i giovani. Mi sento molto vicino all’arte in generale. Sono contento di aver ricevuto negli ultimi mesi messaggi di studenti e professori che mi ringraziano per i contenuti delle mie canzoni.

Emanuele Aloia: “Collaborerei volentieri con Francesca Michielin”

5_ Durante lo scorso lockdown, un video social su tre aveva come base la canzone “Il bacio di Klimt”. Il tuo successo è partito anche da TikTok.

Sicuramente. Ancora prima de “Il bacio di Klimt” c’è stata “Girasoli”, canzone che difendo sempre a spada tratta. Il bacio di Klimt la conoscono tutti mentre, Girasoli è stata la canzone che mi ha dato la fiducia di provare a impormi nel mercato musicale da artista indipendente quale ero.

6_ I social sono un po’ i talent 2.0 o 3.0 del 2020/2021?

Sicuramente sono un canale di comunicazione dove c’è la possibilità emergere. Chiaro è che è ancora più difficile rispetto alla televisione. Puoi esplodere in qualsiasi momento ma ci sarà sempre qualcuno a cui non andrà bene la strada che hai percorso per arrivare al successo.

7_ È vero che al liceo non andavi bene in arte?

Non mi hanno mai bocciato. Ho frequentato un liceo linguistico anche se molti pensano abbia fatto arte. Studiavo il minimo indispensabile giusto per essere promosso. Durante l’ultimo pentamestre della quinta liceo, avevo preso uno zero in arte. La prof mi aveva sgamato a copiare. In quel momento sono stato costretto a studiare per recuperare e ha iniziato a piacermi.

8_ Hai mai risentito quella prof che ti aveva messo zero, spiattellandole in faccia il tuo successo? Magari quel voto è anche servito per certi versi.

Avevo copiato in maniera davvero stupida, magari la risentirò.

9_ Progetti futuri: parteciperesti a Sanremo 2022? Essere giovane e fare Sanremo non deve essere necessariamente una discriminante.

Sì però, come dico sempre, Sanremo ti dà tanto ma può anche toglierti tanto perché, quando sei giovane devi andarci con un certo tipo di consapevolezza, con la canzone giusta o altro: non bisogna avere fretta. Io nella mia vita non l’ho mai avuta. Non mi sento di dirti di no ne di dirti di si.

10_ Collaboreresti con qualche artista italiano, anche tra quelli che sono passati dall’ultimo Festival?

Dell’ultimo Festival mi piace molto Francesca Michielin. Per il resto, mi verrebbero da dirti Marco Mengoni e Jovanotti. Nomi molto importanti!

Biografia: Emanuele Aloia

Emanuele Aloia, classe 1998, nasce a Torino e consegue il diploma di liceo linguistico. Appassionato di cultura, arte e musica, all’età di 16 anni inizia a pubblicare autonomamente diverse canzoni sui principali Digital Stores. Il primo riscontro lo ottiene con “Girasoli’’, uscito alla fine del 2019, che conquista il primo posto nella Viral Spotify e la certificazione Oro. È con il singolo “Il bacio di Klimt”, però, che Emanuele arriva al grande successo.

Pubblicato nell’aprile 2020, in piena quarantena causa Covid-19, il brano raggiunge in poche settimane la prima posizione in Viral Spotify, la vetta dei principali Digital Stores e il secondo posto nella TOP 50 Spotify. È inoltre uno dei brani più utilizzati in Italia su TikTok. “Il bacio di Klimt” permette al giovane artista di ottenere la certificazione Doppio Platino e a fine 2020 si aggiudica la #20 posizione nella classifica delle canzoni più acquistate dell’anno all’interno della TOP 100 FIMI Italia. Il 16 aprile 2021 esce il suo primo album “Sindrome di Stendhal”.

Written by Redazione Lattemiele

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