Fulminacci spera che, durante i live, il pubblico seduto e distanziato accenni dei movimenti. Leggi e ascolta l’intervista!
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Claves a Fulminacci, all’interno di Alla buon’ora: il programma di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 19.00.
1_ Sanremo è un frullatore. Ora che sono passati dei mesi, un parere postumo a freddo?
È stata un’esperienza incredibile. Mi ha lasciato un’adrenalina pazzesca e una sorta di depressione post-partum. Dopo ci sono state tutte le interviste relative a Sanremo e una pausa dovuta al periodo che stiamo vivendo (e che spero volga presto al termine). Non si poteva fare nulla, sono stato tanto a casa, dopo aver provato l’emozione di esibirmi di fronte a tutta Italia e l’Europa. È una sensazione strana, nuova: non c’era lì fisicamente il pubblico ma la presenza si sentiva comunque.
2_ Tattica è il tuo ultimo singolo. Nell’ultima strofa lo ripeti a mo’ di scioglilingua.
Se lo ripeti alla lunga, si forma ti-ca-ta: diventa una sorta di percussione onomatopeica.
3_ Hai definito il tuo disco Tante Care Cose una sorta di “raccolta di ricordi e sentimenti”. Nel brano Tattica quali ricordi e sentimenti ci hai messo dentro?
Il brano, nell’accezione più positiva possibile, è il più didascalico dell’album: parla esattamente di quello che dico. Il video lo esplicita ancora di più: racconta una persona che vive a Roma in periferia ed è costretta quotidianamente a prendere la macchina per raggiungere luoghi e persone, impazzendo nel traffico. Nel videoclip abbiamo cercato di ricreare in maniera metaforica questa sensazione di follia, fino all’iperbole, con persone che fanno cose fastidiosissime.
4_ Ricorda l’estate con l’immagine della coda in autostrada, così stantia da far uscire fuori dalle macchine le persone. Ricorda il mondo degli incolonnamenti ad agosto.
È un po’ quel mondo lì. Da una parte c’è l’entusiasmo di prendere la macchina e partire, dall’altra invece, il traffico crea un nuovo cosmo che dura alcune ore, ricco di sfaccettature e nervosismi. Mi divertiva raccontare un concetto così semplice ma diffuso, in cui molti ci si possono riconoscere.
Fulminacci: “Spero che ai live, il pubblico accenni dei movimenti”
5_ In molti, nei commenti al video di Santa Marinella, si aspettavano Valerio Lundini tra i protagonisti. Avevate promesso qualcosa?
Non avevamo promesso nulla. Avevamo realizzato una coreografia che purtroppo non è stata inquadrata. Se ci fosse un’inquadratura totale su tutti noi, si sarebbe vista. Mentre ballavamo la situazione è sfuggita di mano. È stata un’occasione per fare una grossa prova generale per il futuro, per me e Valerio, per imparare a ballicchiare. L’abbiamo in cantiere, chissà!
6_ Il tuo balletto finale in Tattica è fenomenale.
È stato uno scoglio da superare, mi vergognavo tantissimo ed è assurdo perché sono stato proprio io stesso a volerlo. Volevo mettermi alla prova. Per fortuna, anche grazie ai ballerini professionisti presenti, c’è stata una parvenza di professionalità: loro lo sono davvero, io invece ho fatto un po’ alla “volemose bene”, come si dice a Roma.
7_ A luglio 2021 torni a esibirti live. Ti cimenterai con il balletto sul palco?
Ci ho pensato ma suonando l’acustica, non saprei come fare. Farò parte della band, suonerò! La musica sarà al primo posto. Spero che il pubblico seduto e distanziato accenni dei movimenti!
