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Patrik: “In squadra si vince, da soli no”

Patrik, al secolo Patrick Rubino, è fermamente convinto che: “in squadra si vince, da soli no”. Leggi e ascolta l’intervista al cantante!

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Patrik: “In squadra si vince, da soli no”

Giovane Fuoriclasse: l’intervista di Diego a Patrik

Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Diego Belfiore a Patrik all’interno di Giovane Fuoriclasse: il programma serale di Radio LatteMiele in onda ogni giovedì dalle 21.00.

1_ “Storie” è una bella canzone in sei ottavi. Com’è arrivata?

Mi piace che hai notato questo dettaglio. Guarda, fino a qualche anno fa ti avrei risposto che scrivevo le canzoni di getto, senza pensarci. Ora, scrivo meno e meglio.

Il metodo è più o meno lo stesso: scelgo una melodia che mi piace, ci metto sopra una base di mia produzione e poi successivamente, ci costruisco sopra una storia. La canzone in generale è un’insieme di immagini.

2_ “Ora”, uscito il 6 marzo 2020, è il brano che ti ha dato popolarità. È frutto di una ricerca musicale?

È il primo singolo che ho pubblicato nella mia vita. Inizialmente era solo chitarra e voce. Poi grazie all’aiuto di Paolo Paone – un produttore milanese – è nata la strumentale.

3_ In “Ora” ho sentito dei riferimenti musicali che vanno verso il pop-punk, le band, il mood California.

Io sono nato con i gruppi rock anni ’80/’90 perché mio padre me li ha sempre fatti ascoltare. Mi sono sempre un po’ ispirato ai Bon Jovi, Guns N’ Roses e Sum 41. Ci sono mie brani mai pubblicati che sono praticamente punk-rock (e forse non vedranno mai la luce!).

4_ Sei anche un producer. Di tuo, sai fare praticamente tutto.

In generale, consegno sempre un provino già pronto e finito del pezzo. Ovviamente, in squadra si vince e da soli no quindi, cerco sempre di far mettere mano a qualche producer che è più portato in quel preciso ambito. Il brano finale però rimane sempre quello che ho scritto io.

5_ Tu che hai anche questo tipo di esperienza, a livello di creazione artistica, come scegli con chi collaborare?

Da questo punto di vista, sono una persona solitaria. Non ho mai collaborato di mia spontanea volontà. Da quando sono con l’etichetta di Facchinetti, ho imparato che in squadra si fa di più che da soli. Sono solo che mi consigliano i migliori producer con cui collaborare.

6_ Come sei entrato a far parte dell’etichetta Hokuto Empire?

In modo abbastanza strano. Ho 8 anni di esperienza nel mondo discografico. Nel 2018 uscivo da una situazione discografica un po’ scomoda. Sono una persona che normalmente aiuta agli altri ma, in quel caso chiesi aiuto a Maria Sole (una cara amica che lavorava con Facchinetti). Le ho girato i brani per farglieli sentire: non volevo un aiuto ma che li ritenessero validi di loro spontanea volontà. Gli sono piaciuti.

8_ Patrick Rubino ora è solo “Patrik”: come mai hai deciso di cambiare nome, artisticamente parlando?

Perché tutti sbagliavano a scriverlo. Così è anche più facile trovarmi su Spotify (ride, ndr)!

Written by Redazione Lattemiele

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