sissi intervista
Credits: IG @sissi.music
in

Sissi: «Chi fa musica deve saper comunicare»

Sissi ci racconta come ha vissuto questo euforico anno, i suoi progetti futuri e un ipotetico album in uscita. Leggi e ascolta l’intervista!

album-art

Sissi: «Chi fa musica deve saper comunicare»

1_ Sei entrata nella scuola di “Amici” un annetto fa, più o meno.

Precisamente il 31 ottobre, è già passato un anno!

2_ Cosa hai capito in questo anno? Qual è stato il cambiamento più grosso che pensi di aver fatto?

Sicuramente, il cambio più grosso è stato psicologico. Prima di entrare ad “Amici” ero in un momento un po’ strano della mia vita, ero un po’ triste. Stando lì dentro mi sono ripresa, facendo il mio percorso. A oggi, il cambiamento più grande è forse il fatto di viaggiare tanto: sto conoscendo moltissime persone che ammiro che prima non avrei avuto modo di conoscere. A volte, mi sento come se non meritassi tutto questo. Conoscere altri artisti che ho sempre seguito è proprio un sogno.

3_ Quando sei entrata nella scuola di Amici non pensavi cos’hai pensato?

Ero molto ansiosa, spaventata. Non sapevo cosa sarebbe successo. A me spaventano i cambiamenti inizialmente, poi però mi adatto a ogni tipo di situazione. Io sono figlia unica, quindi anche il fatto di convivere con altre persone mi spaventava, invece poi è andata benissimo. Facevo i miei pisolini, che aiutavano. A parte scherzi, è andata molto bene e non me lo sarei mai aspettata.

4_ Hai anche acquisito una consapevolezza importante in questo percorso: è stato un anno pazzesco, hai fatto tantissime cose e hai anche imparato molto.

Ho imparato a credere di più in me stessa e nella mia voce, a non avere paura di farla sentire. Se guardi i video delle prime volte in cui mi esibivo avevo tanta ansia. Con il tempo mi sono sempre più abituata, a parte in finale: ho cantato malissimo! Mi rendo conto di essere cresciuta tanto, sto bene.

5_ “Sottovoce” è molto energica ma, appunto, sottovoce. Tu sei così?

Assolutamente sì, su tutto. Ho proprio questa bipolarità, una sorta di “gag”. Il significato della canzone è un altro: il fatto di non dire davvero quello che si pensa, di nascondersi un po’, di tenersi tutto dentro, di avere bisogno di qualcuno ti tiri fuori le cose. Il significato è il non voler dire ciò che si pensa davvero perché, magari, ciò che si pensa è come se fosse sbagliato.

6_ È come avere quel tipo di pensiero in cui sai che stai facendo ciò che ami, nel posto giusto e al momento giusto, ma sai anche che ci sono dei lati negativi.

Certo. Cose che ricordi e che non puoi più avere o persone che non hai più e non potrai più avere.

7_ Ti riascolti oppure chiudi un capitolo e ne apri un altro?

Mi riguardo e riascolto sempre. Ogni volta vorrei poter rifare quello che ho fatto per farlo in un altro modo. Come minimo dovrei fare le cose 30 volte, sceglierne una e poi proseguire: sono molto perfezionista. Anche ad “Amici” andavo a riguardare i miei video e mi chiedevo perché avessi fatto la tal cosa in un modo piuttosto che in un altro.

8_ Quale era la critica più ricorrente che facevi a te stessa?

Io cantavo e, ancora prima che finisse la strumentale, iniziavo a ridere perché ero imbarazzata e quindi mi chiedevo perché non riuscissi a rimanere concentrata. Quel momento di silenzio in cui non cantavo mi sembrava infinito, non sapevo come uscirne, quindi ridevo.

9_ Hai un concerto in programma, il 21 novembre all’Arci Bellezza (Milano). Sei pronta?

Sì, sono pronta. Volevo tanto fare live piccoli e intimi con le canzoni del mio vecchio album e le nuove, oltre a sorprese e qualche ospite. Sono molto contenta perché a me piace duettare anche con altri artisti, suonare insieme e condividere il palco.

10_ Quindi hai preparato una bella scaletta con anche delle sorprese.

Sì, ma non te le posso dire.

11_ Invece, un album?

Ovviamente, ci sto lavorando. Solo che io, come dicevo prima, devo essere convinta al 100% di tutto e poi penso che per fare un album si debba anche aver vissuto qualcosa. Perciò, mi sto prendendo un po’ di tempo anche per vivere la mia vita, altrimenti non potrei scrivere né dire nulla. Mi prenderò un po’ di tempo per scriverlo bene.

12_ In realtà, è una bella cosa, perché di solito una persona è presa dall’impeto di pubblicare.

Ci sono tante cose che vorrei dire e sperimentare musicalmente. Vorrei poterlo fare con tranquillità e poi, una volta che avrò l’album, potrò dire che è il mio primo album a cui ho lavorato in prima persona. Ci sono in programma nuove canzoni ma per un album ci vuole ancora tempo.

13_ È una bellissima cosa, perché tanti presi dalla smania di fare, poi fanno male.

In questo periodo sono stata sempre impegnata e ho imparato tantissime cose, ho proprio bisogno di prendermi del tempo per capire cosa voglio dire. Io penso che chi fa musica debba prima chiedersi cosa che cosa vuole comunicare, non deve essere il ragionamento contrario.

14_ Facciamo un giochino al volo: io ti dico la risposta e tu immagini la domanda. La risposta che mi daresti è “Non lo so, non te lo posso dire”.

Chi saranno gli ospiti dei live?

15_ Anche. Ma io pensavo a qualcosa che succede la seconda settimana di febbraio.

Andrai a Sanremo? Con chi? Ovviamente non te lo posso dire (ride, ndr)!

Written by Francesca Licalsi

francesco bianco wake up

Wake Up – 18 novembre

spoiler carlo anna

Spoiler – 18 novembre