Foto del direttore d'orchestra Beppe Vessicchio
Foto del direttore d'orchestra Beppe Vessicchio. Credits: @
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Beppe Vessicchio: «A Castrocaro diamo spazio ai giovani»

Beppe Vessicchio ci ha raccontato della sua esperienza come giudice del Festival di Castrocaro. Leggi e ascolta l’intervista!

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Beppe Vessicchio: «A Castrocaro diamo spazio ai giovani»

Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Sabrina Ganzer a Beppe Vessicchio all’interno di Tutti amano il Weekend: il programma di Radio LatteMiele in onda il sabato e la domenica alle ore 10.00.

1_ Come è stare insieme a questi giovani che godono di autenticità ed emozione? Non oso pensare a Djomi (nome d’arte di Domenico Pini, ndr), all’emozione della sua vittoria. Com’è passare il tempo con loro? I giovani hanno tanto da dire, bisogna solo capirlo.

È vero. Siamo figli di generazioni diverse e parliamo di un giardino che è cambiato e non possiamo usare solo i nostri parametri. Dico “solo” perché, del resto, anche loro hanno delle storie alle spalle, anche se sono ereditate.

Noi abbiamo l’obbligo di valutare le cose anche col nostro punto di vita, ma dobbiamo essere flessibili e guardare il mondo che c’è intorno perché è cambiato e l’hanno cambiato altri dopo di noi e questo rende difficile comprendere quello che accade.

Il Festival di Castrocaro ha pensato bene di avere due giurie: una fatta da persone giovani esperte di web e community; dall’altra parte, noi “diversamente giovani” (tranne Serena Brancale, che è giovane davvero), Michele Zarrillo e Carlo Avarello (produttore, musicista e organizzatore del Festival).

Devo dire che è stato bello vedere come noi avevamo una visione tecnica del fenomeno e dell’esperienza, perché siamo tutti musicisti.

2_ Cosa ne pensi del pezzo del vincitore Djomi, “Chiama un dottore”?

È molto diretto, è un ragazzo che si dà tanto ed era totalmente immerso nel brano. Quando gli è stata comunicata la vittoria è scoppiato in lacrime.

Lui ci crede tantissimo e devo dire che nella sua musica si sente l’impegno. Non ricalca meccanismi scontati: c’è un grande lavoro dietro.

È una cosa che ho notato nei ragazzi che si sono esibiti, a parte il talento. Sono contento che la commissione ne abbia tenuto conto.

Le doti naturali sono importanti anche per una pianta per crescere, deve essere potata e solo successivamente si autogestisce.

Ieri sera è stata la cosa che mi ha colpito: aderenza tra quello che cantava e come si esprimeva, era un tutt’uno.

Written by Redazione Lattemiele

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