Follya sul set del nuovo album
Foto dei Follya sul set del nuovo album Credits: IG @matteostrocchia @follya_
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Follya: «Il nuovo disco è una conferma, un punto di partenza»

I Follya ci hanno raccontato del loro album “Follya” e del loro desiderio di un futuro tour. Leggi e ascolta l’intervista alla band!

I Follya ci hanno raccontato del loro album “Follya” e del loro desiderio di un futuro tour. Leggi e ascolta l’intervista alla band!

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Follya: «Il nuovo disco è una conferma, un punto di partenza»

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Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Carlo MondonicoSara Ventura ed Edoardo De Simone ai Follya all’interno di Spoiler: il programma mattutino di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 11.00.

1_ Ieri avete suonato a Milano (All’Apollo, ndr). Come è stato suonare in un club?

È stato molto figo. Era la prima volta che suonavamo in un posto così concentrato, con la gente a cinque centimetri. L’Arena di Verona, il Forum di Milano non hanno paragoni: il contatto nei club è imparagonabile.

Non c’entravamo nemmeno sul palco. Abbiamo dato tutto come se fossimo allo stadio. Però ci siamo dimenticati anche dei pezzi, così come le scarpe (ride, ndr).

Suonare nei club è un recupero delle tappe che abbiamo bruciato quando siamo usciti da Amici, perché siamo andati subito negli stadi e nei palazzetti. Ci mancava questo. Lo facciamo ora, a trent’anni.

È tutto pensato e fatto in casa da noi, inclusi visual e scenografia. I visual erano mandati direttamente dalla batteria e sono stati fatti partire durante l’intro del concerto, rovinando la sorpresa al pubblico, perché non ci passavamo. C’era anche una tenda col nostro logo, dietro il nulla: eravamo preoccupati che qualcuno cadesse.

2_ Nel testo di “Ami/Odi” citi il calcio, ma non sono in questo pezzo.

Alessio Bernabei: Sono un grande appassionato di calcio (ride, ndr).

Assolutamente non è un dissing, però negli anni mi sono affacciato nel mondo di calciatori e influencer, delle discoteche. È quello che non sono e mi sono sfogato: è bello fare delle similitudini con delle cose che non mi appartengono.

I tifosi sono loro, non io.

3_ L’album “Follya” è un punto di partenza?

Francesco Pierozzi: Avevamo bisogno di qualcosa di grande, nonostante il nostro legame indissolubile.

È un punto di partenza e di conferma tra noi amici, musicisti, che si accorgono sul palco di quanto ci piace stare insieme.

Alessio Bernabei: I brani hanno tutti mood diversi, è sempre pop che passa in radio e che ci piace. Ogni stato d’animo è adatto per ascoltare l’album. È una playlist, più che un disco.

4_ Tra le varie canzoni c’è “Rip”, con un sound molto forte.

Ha devastato il pubblico ieri sera (ride, ndr).

Con ogni brano ti fai un viaggio diverso e viene affrontato un pezzo di vita che abbiamo vissuto negli ultimi anni.

Tante cose sono state condivise tra tutti. “Ami/Odi” è la nostra storia. Quando una persona di noi scrive, gli altri si ritrovano. Noi siamo stati toxic e alcune cose le abbiamo capite dopo.

Sono dieci anni messi in arte.

5_ Alessio, raccontaci cos’è successo a Sanremo 2016 con Al Bano?

Avevo il soundcheck prima di lui. Avevo appena terminato le prove e i tecnici mi hanno richiamato.

Sono rientrato e a quel punto mi ha guardato e detto: “Ragazzo, all the best!”. Me lo voglio tatuare con la sua firma, posso morire felice (ride, ndr).

6_ Farete un tour?

Le due date (8 novembre a Roma e 9 novembre a Milano, ndr) erano un test, in senso buono, per riprovare sensazioni ed emozioni da presentare al pubblico.

Vogliamo andare in tour ma è ancora presto per annunciare altre tappe. Erano una specie di due “date zero”, ora vogliamo suonare tutto il giorno.

In caso lo chiameremo “All the best tour” (ridono, ndr).

Written by Francesca Licalsi

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